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Aumentano i tic in bambini e adolescenti, con un'impennata di nuovi casi durante e dopo il lockdown. I tic motori sono movimenti involontari, eseguiti senza un obiettivo. I tic fonici, invece, consistono nell'emissione incontrollata di suoni privi di significato: sospiri, vocalizzi, raschiamenti di gola o colpetti di tosse a raffica, oltre che parolacce. In effetti fa parte dei tic fonici anche la coprolalia, da kópros, sterco, feci, e lalía, modo di parlare.
La coprolalia è il segno più caratteristico della malattia dei tic, o sindrome di Tourette, dal neurologo francese Gilles de la Tourette che per primo la descrisse nel 1884: indica un comportamento compulsivo patologico che provoca la necessità urgente ed esplosiva di pronunciare parole e frasi oscene, o comunque volgari. Il turpiloquio a raffica di molti adolescenti potrebbe esser segno non solo di gusto della provocazione o di becera maleducazione, ma un indice più inquietante di un sottostante danno neurologico.
I tic, espressione della sindrome di Tourette, colpiscono circa l'1% dei bambini tra i 6 e i 9 anni, spesso in risposta a stimoli e sensazioni percepite come strane. I bambini che manifestano tic possono diventare oggetto di derisione, emarginazione e maltrattamenti, diretti o indiretti, da parte dei compagni. I tic che comparivano in epoca pre-social tendevano a risolversi dopo la pubertà nel 60-70% dei giovani colpiti. Per un 30% invece i tic tourettiani continuavano nell'età adulta, con grave compromissione della vita personale e sociale. Un caso emblematico è stato ben descritto nel 1985 dal grande neurologo Oliver Sacks in L'uomo che scambiò sua moglie per un cappello (Adelphi).
Qual è il motivo di allarme? La pandemia di disturbi motori e fonici in corso negli adolescenti assomiglia alla sindrome di Tourette, ma è diversa dalla prima, perché è causata da un'iperstimolazione del cervello da eccesso di social media.
Due titoli, e i rispettivi lavori scientifici, sono emblematici. Il primo è Pandemia di comportamenti simil tic da eccesso di social media (Pandemic tic-like behaviors following social media), di Theresa Paulus e collaboratori (Movement Disorders 2021). Il secondo rinforza il punto: Smettila! Non è Tourette, ma un nuovo tipo di malattia sociogenica di massa (Stop that! It's not Tourette, but a new type of mass sociogenic illness, di Kirsten Muller Vall e collaboratori (Brain, 2021).
Molti neurologici hanno infatti notato un aumento di comportamenti simil tic a esordio improvviso, senza fluttuazioni dei sintomi, con peggioramento in presenza di altre persone e a esordio maggiore nell'adolescenza, ben diversi dalla sindrome di Tourette, dominata da tic su base genetica ed esordio nell'infanzia. Altre ricerche ci dicono che i tic non sono solo funzionali, dovuti a un sovraccarico di stimoli visivi, ma possono alla lunga associarsi a modificazioni anatomiche con riduzione della massa bianca, ossia degli assoni e dei dendriti, quella parte delle cellule nervose che le connette tra loro e con altre regioni del cervello.
L'aumento dei tic inquieta i medici più attenti perché: 1. indica un sovraccarico di stimoli visivi e uditivi da abuso di social che può mettere in corto circuito molte funzioni del cervello; 2. sottolinea lo spreco di energia in movimenti e suoni parassiti che non hanno funzione né obiettivi, a scapito dell'agire correttamente dal punto di vista verbale e motorio nella vita reale; 3. alterano i tempi di apprendimento, sia per il tempo passivo trascorso sui social, sia perché il cervello è intasato di spazzatura visiva pulsante e non può dedicarsi ad elaborare compiutamente altri stimoli; 4. diventa ulteriore motivo di derisione e denigrazione, in tempi in cui l'aggressività verbale e fisica è in netto aumento non solo tra i maschi, ma anche tra le ragazze. Torniamo a vivere di più nel mondo reale, più sano per tutti.
www.alessandragraziottin.it
Il Gazzettino