Se le premesse saranno mantenute c’è da aspettarsi una grande crescita di Irlanda e Argentina fino a portarle a livello delle migliori nazionali del Sud; un calo di...
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Sono i verdetti da leggere in prospettiva emessi dal Mondiale under 20 di rugby, concluso oggi a Manchester-Salford con la vittoria dei padroni di casa dell’Inghilterra. La terza in nove edizioni (2013, 2014 le altre) dominate dai Baby Blacks (5 vittorie: 2008, 2009, 2010, 2011, 2015) e con un’intrusione del Sudafrica (2012). Se finora sono stati circa 400 (fonti World Rugby), i partecipanti al piccolo Mondiale a indossare poi la maglia delle nazionali maggiori, c’è da credere che il trend continui, avallando queste ipotesi.
Guardando il confronto con le cifre fra parentesi sotto, riferite alla posizione finale delle squadre del 2015, si vede come l’Argentina ha fatto il maggior progresso guadagnando 6 posti, Irlanda 5, Georgia 3 (da neopromossa), Inghilterra 1. Li perdono la Francia 5, Nuova Zelanda 4, Giappone 2, Sudafrica, Australia, Galles 1. Le uniche due squadre a confermare la posizione sono Italia e Scozia. Vuol dire che per loro non ci saranno miglioramenti nei prossimi anni neanche con le nazionali maggiori?
I risultati delle finali.
1° posto: Inghilterra (2°) b. Irlanda (7°) 45-21
3° posto: Argentina (9°) b. Sudafrica (3°) 49-19
5° posto Nuova Zelanda (1°) b. Australia (5°) 55-24
7° posto Galles (6°) b. Scozia (8°) 42-19
9° posto Francia (4°) b. Georgia (np) 27-24
11° posto Italia (11°) b. Giappone (10°) 41-17. (Ivan Malfatto) Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino