Il più "rivoluzionario" è Francesco. Non ci sono altre voci che sappiano incarnare, come ha fatto il Papa, la necessità di rinnovamento della nostra società, coniugandola...
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Francesco si pone come il vero innovatore. In maniera sorprendente. Prima sul tema della pedofilia all'interno della Chiesa, poi sulle coppie omosessuali ("Chi sono io per giudicare"), e ancora sulla comunione ai divorziati, sull'ergastolo definito "una pena di morte nascosta", sui diritti inalienabili di cui l'uomo non può essere privato "ad arbitrio di alcuno e tantomeno a beneficio di interessi economici". Come dire: rispettate il lavoro. No alle nuove forme di schiavitù.
Le parole del Papa sono uno stimolo a discutere, a confrontarsi, ad affrontare i temi centrali della nostra società senza pregiudizi, senza ipocrisie e stantii moralismi, lasciando da parte quelle posizioni populiste che paralizzano da decenni ogni dibattito serio sulle questioni che contano.
Non è una strada facile quella che Francesco ha scelto di percorrere, ma è l'unica per cambiare davvero. Una strada piena di ostacoli, perché chi ha in mano il potere non ne vuole cedere neppure un pezzetto e cerca di mantenerlo attraverso il controllo morale, politico, religioso. Imponendo regole talvolta senza senso, se non quello di garantire le proprie posizioni, i propri privilegi. E anche chi si erge paladino del cambiamento, nello scenario politico italiano, in realtà sembra essere impegnato a gettare fumo negli occhi dei cittadini: da un lato regala qualche euro prima delle elezioni, annuncia improbabili tagli delle tasse e qualche spicciolo per i bebè; dall'altro introduce surrettiziamente nuove imposte, sfila soldi ai pensionati e a chi le tasse è costretto a pagarle fino all'ultima lira (perché è il datore di lavoro a trattenerle per lui). E ancora, facendo ben poco di concreto per ridurre evasione fiscale e corruzione. In questo desolante panorama le parole di Papa Francesco offrono una speranza.
“promuovere la dignità della persona significa riconoscere che essa possiede diritti inalienabili di cui non può essere privata ad arbitrio di alcuno e tanto meno a beneficio di interessi economici”. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino