Pubblicità, famiglia ed esperti in comunicazione

Pubblicità, famiglia ed esperti in comunicazione
L'unica considerazione da fare sulla pubblicità della "bambina con la pesca", che tante polemiche e discussioni sta suscitando, riguarda chi ha concepito la...

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L'unica considerazione da fare sulla pubblicità della "bambina con la pesca", che tante polemiche e discussioni sta suscitando, riguarda chi ha concepito la campagna di comunicazione. E non mi riferisco soltanto al video pubblicitario (ben realizzato, peraltro), ma in particolare e soprattutto a ciò che è stato fatto per rendere virale quella pubblicità, con l'intenzione (ben riuscita) di attirare l'attenzione del pubblico più di quanto avrebbe fatto la semplice mandata in onda dello spot.

E' difficile credere che non ci sia una "regia" dietro il clamore suscitato dalla storiella della bambina che porta una pesca al papà separato, nel tentativo di farlo riconciliare con la mamma.

In Rete è iniziata a girare immediatamente una fotografia altrettanto geniale, con la versione di sarebbe avvenuto se lo spot pubblicitario si ispirasse alla realtà quotidiana, nella quale molti dei genitori separati litigano furiosamente: la bambina avrebbe consegnato al babbo, non un frutto, ma la raccomandata proveniente dall'avvocato della mamma!

Ma la pubblicità è una fabbrica di favole e di illusioni (tutti ricordiamo la famiglia del Mulino Bianco, in evidente contrasto con quella di genitori separati oggi protagonista dell'odierno spot). 

Chi si fa trascinare nelle polemiche fa soltanto il gioco di abili comunicatori e di politici che, invece di occuparsi dei problemi del Paese, approfittano perfino degli spot pubblicizzari alla ricerca di un momento di visiblità, nel tentativo di acquisire o consolidare un consenso sempre più volubile.

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Il Gazzettino