Avanti i giovani?

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Ci sono collezioni che superano l’impatto immediato  della presentazione e ti invitano alla riflessione stilistica che è cosa diversa dall’effetto che può stupire o lasciare indifferenti. Di Parigi mi piace ricordare  un  “rendez  vous  di mezzanotte”  che non era altro che il titolo della collezione disegnata da Bruno Frisoni per Roger Vivier. Un immaginifico che ti porta a immaginare esperienze  notturne  di luce particolare, fremiti  di ali di uccelli notturni che a Frisoni hanno ispirato la presenza  virtuale di un’aquila  patch sugli stiletto sfera .  “Il volo dell’aquila – precisa lo stilista -  firma di luce il raso e la iuta dell’iconica pochette “Belle de  Jour”   o attraversa  con un batter  d’ali  la tracolla “Viv”.  Paillettes, tacchi ancora vertiginosi, pavè di pietre , cabochon di corallo, cascate di perle e turchesi  accendono di una luce notturna, intrigante e sensualissima , la borsa Boite de nuit alta moda  della celebre griffe.

Se Parigi vola di notte Roma ha dato …la meglio  gioventù  con una partecipazione di giovani che non mi piace chiamare così. Ci possono  essere stilisti giovani, avvocati giovani, cantanti giovani ma non “giovani” stilisti, “giovani” cantanti, eccetera, perché essere giovani  non comporta  un’appartenenza professionale né un particolare titolo di merito, ma semplicemente una connotazione anagrafica.  Tutti gli artisti, tutti i professionisti sono stati anche giovani, e si sa che il primo impatto con il lavoro presenta per tutti  difficoltà e fatica. Ma non continuiamo per favore a propinare esibizioni di “giovani” quarantenni, cinquantenni,  che non hanno avuto la fortuna di trovare una strada in salita e che è comunque giusto aiutare a proporsi  senza catalogare in giovani  o  vecchi che non ha senso  professionalmente.  Al di là del concorso “Whoi is on next?”  che premia ragazzi appena usciti dalla scuola, gli altri per favore chiamiamoli nuovi stilisti, lasciando stare la data di nascita che in arti conta poco o niente.  Conta sul talento, la fantasia, la bravura, e a Roma di bravi ne abbiamo incontrati più di uno.  Bella la performance di Monteneri  con le sue  proposte in pelle. Interessanti  le collezioni firmate da Bratis, dal libanese Bazaza, le invenzioni di Giannico, enfant prodige della nuova calzatura, Oliver, Azzurra Gronchi, Sara Lanzi, il duo Arnoldo & Battois (del quale ci siamo già occupati) che a Roma ha svolto il tema intrigante della filosofia applicata al “fashion”. E pensieri  poetici sono anche il pane di Greta Boldini per una collezione che lei stessa  definisce  “onirica”.

Sono gli emergenti, i nuovi, i meno noti, ancora quasi sconosciuti al grande mercato  che AltaRoma  fa  bene a valorizzare: ma per favore non  chiamiamoli  più  “giovani stilisti”.
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Il Gazzettino