Parigi: la Francia riconosce i meriti dell'Haute Couture. E l'Italia?

Parigi: la Francia riconosce i meriti dell'Haute Couture. E l'Italia?
Da Parigi arriva una notizia di grande importanza  per il glossario della moda: da anni, meglio, da decenni, in Italia abbiamo  (hanno) fatto guerra alla definizione di...

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Da Parigi arriva una notizia di grande importanza  per il glossario della moda: da anni, meglio, da decenni, in Italia abbiamo  (hanno) fatto guerra alla definizione di alta moda lanciando da ogni fronte sussurri  e grida contro “un’alta moda che non esiste più”.  Il  termine “alta moda” si riferisce come sappiamo non già a una moda idealmente più importante, più suntuosa,  ma a creazioni di atelier, al fatto a mano, al modello unico . L’ “alta moda è morta”, “non esiste più l’alta moda”, sono stati gli strali che hanno determinato in Italia  la frustrazione del settore, la difficoltà a trovare sostituti dei grandi nomi che andavano esaurendosi. Sarebbe interessante risalire alle colpe, dire che la violenza commerciale del pret-à-porter non sopportava la pur esigua competizione con l’alta moda, o che i bilanci più limitati degli atelier rispetto alle grandi griffes del  “pret “ (ovviamente più ricche) non consentivano spazi promettenti, ci porterebbe solo a elencare alcune possibilità. L’alta moda in ogni caso ha resistito alla guerra  restando viva (sia pure confinata a manifestazioni d’angolo) , consentendoci di apprezzare il  lavoro di artisti sganciato dalla mercificazione tout court , diventando però da noi un settore quasi  isolato, rimasto in sella a Roma (la città dove le rassegne di alta moda sono nate) con collocazioni ibride , inserite quasi di soppiatto  tra altre che componevano calendari dove emergevano le proposte legate ai giovani stilisti , lasciando  in sordina , in seconda fila, le sfilate dei  maestri  dell’alta moda  che in Italia esistono eccome.

Non è stato così in Francia dove i ponti di comando delle rassegne  hanno continuato a presentare la sezioni di Haute Couture con calendari sia pure ridimensionati. Ma sempre comunque , anche in Francia , la considerazione per l’alta moda si nutriva di una certa  circospezione.
Oggi , a Parigi, aria nuova:  si  cambia in modo volutamente ostentato il  rapporto con l’alta moda  che assume diverso peso  dopo la decisione della  Fèdèration de la Mode di cambiare testata  per chiamarsi dichiaratamente “Fèdèration de la Haute Couture et de la Mode”.   Il nuovo logo,  voluto proprio per chiarire la posizione di riacquistato potere della grande creatività che resta legata a questo settore, è una lezione per l’Italia. 
I giochi di AltaRoma 2017 per l’autunno-inverno 2018 sono fatti e la rassegna avrà inizio – dopo Parigi – il 6 luglio prossimo.  Ci auguriamo che  per la prossima occasione (gennaio 2018) di AltaRoma, la rassegna unica in Italia che sia pure di malavoglia incorpora l'Alta Moda,  si possa presentare come   “Rassegna di Alta Moda Italiana” senza per questo togliere importanza a eventi per i giovani, come ad esempio " Who is the next?”   collegato a Vogue Italia.

Per l' Alta Moda Italiana gli autori – e  anche bravissimi – ci sono.



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Il Gazzettino