Lotta all'obesità, una rete regionale per prevenire e curare il sovrappeso

di Daniela Boresi

Il 10,6 per cento dei Veneti soffre di obesità. Questo significa che 430mila persone sono colpite da gravi problemi di eccesso ponderale. L’origine del fenomeno...

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Il 10,6 per cento dei Veneti soffre di obesità. Questo significa che 430mila persone sono colpite da gravi problemi di eccesso ponderale. L’origine del fenomeno è multifattoriale e coinvolge elementi genetici, endocrino-metabolici, socio-economico e culturali. In Italia le persone sovrappeso sono quali 16,5 milioni e più di 6 milioni sono decisamente obese. Problemi che causano almeno 57mila morti ogni anno. Istituire, a livello regionale, un modello innovativo per la gestione del paziente obeso al fine di garantire una migliore gestione del fenomeno riducendo l'impatto della spesa sul sistema sanitario diventa quindi prioritario ed è lo scopo del Percorso diagnostico terapeutico assistenziale (Pdta) Veneto, presentato a Padova.

Uno strumento in grado di favorire un lavoro sinergico tra i Centri parte della rete per il trattamento dell'obesità attivata in Veneto in accordo col vigente Piano Sanitario Regionale.

Una realtà che garantisce la gestione della malattia, dalla prevenzione alla cura farmacologica, alla chirurgia bariatrica fino alla riabilitazione nutrizionale post-chirurgica. In particolare, la rete è costituita da un Centro di coordinamento a Padova, due Centri Hub (ospedali di Padova e di Verona), che contengono tutte le specializzazioni, e una serie di centri Spoke (ospedali di Portogruaro, Cittadella, Dolo, Montebelluna e Belluno) distribuiti sul territorio regionale. Questa differenziazione non è sinonimo di centri di serie A e B, ma di aree funzionali diverse.

L’obesità, come spiega il professor Roberto Vettor, direttore del Centro regionale per lo studio e il trattamento integrato dell’Obesità e Coordinatore della Rete veneta obesità, l’obesità è uno dei più importanti fattori di rischio per le malatie cardiache e respiratorie, il diabete e l’ipertensione. Inoltre l’obeso ha un’aspettativa di vita ridotta di circa il 25 per cento rispetto ad un normopeso.

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Il Gazzettino