Sfilate a New York, a Londra,Parigi, ma alla fine è su Milano che tutti puntano gli occhi per sapere come si andrà a finire con la moda dedicata...
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Ad aprire i giochi, in Palazzo Serbelloni, il saluto di tutta la moda – standing ovation - a uno stilista recentemente scomparso, Angelo Marani, uomo cui non veniva mai meno un sorriso, un cenno di comprensione. Allieva, collaboratrice da sempre, vicina come spirito e come mood, la figlia Giulia che ora, con la madre e la sorella porterà avanti non solo il pensiero stilistico del padre ma l’intera rete di produzione che fa capo alla Marex, l’azienda di famiglia che in provincia di Reggio Emilia dà lavoro a 60 persone affiancate da una sessantina di laboratori artigianali che da sempre collaborano per la produzione che fa capo all’azienda di Correggio.
L’ultima collezione di Angelo Marani, realizzata con la collaborazione della figlia - che da anni ha al suo attivo anche una propria linea di abbigliamento pret - andrà in passerella a Milano, mercoledì 22 , a Palazzo Serbelloni .
Il capoluogo lombardo sta per aprire le sue porte alla settimana più attesa (dal 22 al 27 prossimo) che si propone con un programma di primo ordine ma anche con tanti appuntamenti fuori calendario. Accanto ai nomi famosi, ai vip della moda , vedremo ad esempio la collezione Fuzzi caratterizzata da un close up su fiori multicolor, multidimensionali , campiti su fondi uniti o stampe ad effetto menswear.
Nello spazio “Elisa Gallo” , le novità Ma’an, con la garanzia dell’eleganza targata Bona Bonarelli. Alle “Cavallerizze” lo show di Antonio Marras, e al Fifty House Hotel, con Press2, grande incontro con le borse inedite V73, una sigla che nel panorama dell’accessorio mantiene un posto di prima fila.
Tra le oltre cento firme in gara , una sola, Cucinelli, si rivolge al pubblico dei quattro punti cardinali e alla stampa internazionale al completo con il consueto “trasnsfert” conviviale nella show room di viale Montello dove la sua nuova collezione, il look 2017-18 , viaggia sulle ali di “Internet “ cantato con un’ode poetica con la quale lo stilista umbro che ha inventato l’“umanesimo della moda” apre il suo catalogo per il prossimo inverno.
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Il Gazzettino