Milano moda Donna: Ingrid Bergman per Max Mara - Le "avatar" di V73

Milano moda Donna: Ingrid Bergman per Max Mara - Le "avatar" di V73
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"Perchè le donne non dovrebbero permettersi di sognare ? Le donne che mando in passerella per il prossimo inverno sono delle fate dolcissime, con la coroncina di fiori in testa e gli abiti svoloazzanti sotto il bomber protettivo": Luisa Beccaria non ama le mezze misure e propone davvero abiti sognanti da indossare anche nella quotidianità. Leggerezza da indossare "e da vivere soprattutto" sarà una chiave di lettura del trend firmato dalla stilista che vuole donne-donne.

La novità più clamorosa è la riscoperta di un tipo di donna che la moda attuale sembrava aver dimenticato: una donna bellisssima che non fa teatro della sua bellezza, una donna pensante che non si atteggia a protagonista, elegante per DNA: Ingrid Bertgman, l'indimenticabile attrice  della seconda metà del Novecento, è stata eletta da Max Mara l'ispiratrice  e icona della nuova eleganza che prediligerà pantaloni morbidi con casacche di maglia sciolte sotto cappotti lunghi e scivolati con grandi tasche dove affondare le mani .
Li hanno definiti "colori vitaminici" quelli che Massimo Giorgetti ha impiegato per la collezione Emilio Pucci che fa leva sul genere degagè, con maglie tunica che scivolano addosso.
Novant'anni di storia sono festeggiati da Furla con un'eposizione che racconta "in musica", decennio per decennnio,  un secolo di borse prodotte dal marchio prestigioso. Per le prime creazioni, negli anni Trenta, la guida di viaggio è il jazz. Per gli anni '40 : swing,  ritmato dal "ditino" di Alberto Rabagliati; il 1950 balla il boogie e rock and roll. Beat generation, le voci dei Beatles cantano gli anni '60 con le prime borse a tracolla reinterpretate in chiave attuale; disco music con Patty Pravo e il Piper per il periodo che va dal 1970 al 1980 quando irrompe Madonna con i suoi schiaffi al perbenismo internazionale.
La girandola di creazioni bellissime si conclude con il genere "rap" dell'ultima decade del secondo millennio per arrivare alla collezione del 2017-18 che ripropone tutti i temi fusi in un unico comune denominatore che per Furla è la qualità e l'invenzione.

Foreste, pigmei, artisti di strada, suggestioni orientali, immagini di un'Africa ma anche dell'Oriente, paesaggi lontani,  sono come sempre il verbo di Veronica Etro che non smentisce le radici etno-chic del suo look.  




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Il Gazzettino