Leicester, è anche la vittoria dei monaci buddisti

Leicester, è anche la vittoria dei monaci buddisti
Del Leicester sappiamo ormai tutto o quasi, il mito di Ranieri, la favola di Jamie Vardy, dalla fabbrica a re del gol, Mahrez, Kanté e Morgan, da carneadi a campioni, il...

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Del Leicester sappiamo ormai tutto o quasi, il mito di Ranieri, la favola di Jamie Vardy, dalla fabbrica a re del gol, Mahrez, Kanté e Morgan, da carneadi a campioni, il portiere Kasper Schmeichel, un predestinato nel nome del padre Peter. Ben poco si è scritto, invece, di Vichai Srivaddhanaprabha, il miliardario thailandese presidente della squadra rivelazione e fondatore del gruppo leader a livello internazionale nella gestione di negozi duty free aeroportuali.


Nella sua "programmazione" ha deciso a inizio stagione che una mano dal Cielo avrebbe aiutato la squadra. Insomma, la benevolenza e la compassione di Buddha verso la compagine "operaia" avrebbe potuto sortire miracoli. Così, per assicurare ai suoi giocatori un karma favorevole, Vichai ha convocato da Bangkok dieci monaci del Tempio del Buddha d’Oro. I quali non si sono fatti pregare e si sono subito imbarcati per Londra.

I giocatori del Leicester, sorpresi e incuriositi, prima delle partite in casa hanno visto comparire negli spogliatoi i monaci. Vichai Srivaddhanaprabha ha pensato proprio a tutto: al King Power Stadium ha persino fatto allestire una sala dove prima del calcio d’inizio i suoi giocatori vengono benedetti e si soffermano in meditazione.

A giudicare dai risultati il "tocco divino" sembra aver funzionato, senza ovviamente nulla togliere ai meriti di Claudio Ranieri e di quei calciatori sconosciuti assurti a improvvisa notorietà per essere diventati - contro tutto e tutti - campioni d’Inghilterra. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino