OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
La Ferrari si ritrova con le gomma sgonfie. Lo scorso anno era partita forte, contrastando la superiorità della Red Bull nella prima parte della stagione. Prima che emergessero i problemi di affidabilità che costrinsero i tecnici a tagliare la cavalleria. Quest’anno lo scenario è diverso e sembra più preoccupante. I rivali per la corsa al titolo sono partiti con una perentoria doppietta e dopo la gara d’esordio il Cavallino è quarto in classifica Costruttori poiché è l’unico dei primi quattro team ad aver lasciato una monoposto per strada. Ed è quella di Charles Leclerc che fa vedere di avere sempre qualcosa in più, specialmente quando bisogna combattere. Non è servita a nulla nemmeno l’intuizione di Fred Vasseur, al debutto sul muretto Rosso, di rinunciare alla lotta per la pole per avere un treno nuovo di gomme rosse e difendersi sul passo gara.
Quelle sono raffinatezze che possono aiutare quando lo scarto è molto ravvicinato.
L’altra carenza sulla quale i tecnici guidati da Enrico Gualtieri avevano lavorato duramente era l’affidabilità, l’unica ragione per la quale si possono mettere le mani sulle power unit. Invece niente, alla prima uscita il V6 si ammutolisce. Probabilmente è una cosa diversa da quello che cedeva nel 2022, magari e solo sfortuna. Ma per il principino non è un buon inizio dover iniziare con uno zero in pagella di fronte a rivali tanto tosti. Charles non parla della rottura della quale si sa poco, ma preferisce focalizzare sull’andamento della gara: «La Aston Martin ha fatto un passo avanti, ma la Red Bull ha trovato sicuramente qualcosa: la loro andatura in gara era inarrivabile. In questo momento sono di un’altra categoria». Vasseur tiene botta, non appare affatto depresso: «Ora so dove siamo. E dobbiamo lavorare. Non va bene l’affidabilità e non ci siamo neanche sul ritmo di gara». Meno reattivo Carlos Sainz: «Le Red Bull spingevano, noi dovevamo preoccuparci di gestire i pneumatici...».
Leggi l'articolo completo suIl Gazzettino