Le abitudini che ci condannano all'insonnia

Le abitudini che ci condannano all'insonnia
 Aiuto non riesco a dormire! Quante volte capita di dirlo e soprattutto di non riuscire a cambiare la rotta, se non si prendono sonniferi. Eppure il sonno lo si può conquistare...

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 Aiuto non riesco a dormire! Quante volte capita di dirlo e soprattutto di non riuscire a cambiare la rotta, se non si prendono sonniferi. Eppure il sonno lo si può conquistare (o perdere) anche solo grazie ad alcune abitudini. Chi si arrabbia, ad esempio, si condanna all'insonnia Ci sono infatti alcune cose che gli studiosi del sonno vietano assolutamente prima di coricarsi. La prima di tutte, ad esempio, è mettersi a fare ginnastica prima di decidere di andare a dormire. Assolutamente vietato mettere le scarpe e i pantaloncini nelle tre ore che precedono la nanna. L’attività fisica, oltre a stimolare sostanze che alzano l’allerta, fa crescere anche a temperatura corporea e questo disturba il sonno. Anche guardare uno schermo, televisivo o tablet che sia, può ostacolare la capacità del corpo di addormentarsi. Sembra infatti che la luce degli schermi inibisca la produzione di melatonina, l’ormone che appunto regola il ritmo sonno-veglia. Altro mito da sfatare, il bagno caldo. Ottimo rilassante, ma se fa alzare la temperatura, diventa un nemico. Inutile poi aggiungere alcol, thè e caffè. Se si vuole tenere gli occhi sbarrati tutta la notte sono ottimi alleati. Non ultimo il lavoro: essere impegnati fino ad un minuto prima di tuffarsi sotto le coltri non va bene: il cervello stimolato continua la sua attività e non riesce a staccare. Lo stesso vale per tutte quelle attività che tengono alta la tensione, come leggere, fare animate discussioni o ancora arrabbiarsi: il corpo quando sente il pericolo ostacola il sonno per difesa.
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Il Gazzettino