Lavoro sempre più precario e mal pagato: futuro di crescente incertezza e povertà

 Lavoro sempre più precario e mal pagato: futuro di crescente incertezza e povertà
 Tanti anni di battaglie civili per garantire i diritti dei lavoratori si stanno sgretolando poco a poco di fronte alle regole imposte dal grande mercato della globalizzazione....

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 Tanti anni di battaglie civili per garantire i diritti dei lavoratori si stanno sgretolando poco a poco di fronte alle regole imposte dal grande mercato della globalizzazione.
Il lavoro vale sempre di meno e, di pari passo, aumenta lo sfruttamento, la precarietà dei lavoratori. L'impegno richiesto - sia per durata che quantità - è in costante crescita, all'insegna della massima flessibilità, ma diminuisce il reddito. E contestualmente si riducono i margini di libertà di chi presta attività lavorativa, sottoposto sempre più spesso al ricatto occupazionale: non c'è più spazio per chi cerca di mantenere un minimo di autonomia di pensiero, di critica costruttiva. Ciò vale per la manodopera, ma in realtà anche per i professionisti, la cui opera si sta gradualmente svalutando e  viene considerata (e pagata) sempre meno.
E' questo lo scenario verso il quale ci stiamo avviando per adeguarci alle esigenze di un mercato nelle mani di una cerchia ristretta di grandi monopolisti - nella finanza così come nell'economia - i quali vogliono avere a disposizione una massa di lavoro a prezzi stracciati e con sempre meno regole da rispettare; una massa da utilizzare liberamente quando serve, e da lasciare a casa quando non serve più, in modo da poter essere più concorrenziali e garantire margini di guadagno sempre più alti alle proprie aziende. Invece di migliorare le condizioni del lavoro nei Paesi in via di sviluppo, la strada intrapresa è quella di abbassare il livello nelle aree più avanzate con la scusa che soltanto così ci potrà essere una ripresa economica. Ma con quali effetti? Con quali costi sociali? Nessuno lo spiega. Per ora ci si limita a varare misure per aumentare flessibilità e precarietà del lavoro. Tra qualche anno  ci troveremo a fare i conti con una società con crescenti squilibri, in cui ricchezza e potere sono concentrati in mano ad una cerchia sempre più ristretta e con tanti poveri in più.
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Il Gazzettino