Lavoro, il fattore umano è fondamentale Più rispetto della dignità dei dipendenti

Lavoro, il fattore umano è fondamentale Più rispetto della dignità dei dipendenti
Ci voleva un giapponese per insegnare agli italiani l'importanza delle persone nelle aziende. A Padova,  nell'aula...

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Ci voleva un giapponese per insegnare agli italiani l'importanza delle persone nelle aziende.

A Padova,  nell'aula magna del Bo, il professor Satoshi Kuroiwa, consulente del governo nipponico e di Toyota, ha spiegato davanti a 400 imprenditori italiani che l'innovazione non basta:  "Il fattore umano è fondamentale", ha precisato, per poi fare esempi concreti di come è possibile gestire le imprese valorizzando i propri dipendenti invece che farli lavorare in ambienti ostili.
In Italia i vecchi "Uffici personale" sono stati trasformati nei più moderni settori di "Sviluppo risorse umane": ma, a parte il nome (e rare eccezioni) i dipendenti continuano ad essere trattati come prima. Come numeri, o poco più. Con l'avvento del jobs act la situazione è probabilmente peggiorata: ancor più precariato e flessibilità;  lavoratori intesi come un peso, da licenziare non appena serve; dipendenti inquadrati come meri esecutori, senza alcuna possibilità di intervento propositivo. Cioè l'esatto contrario di ciò che bisognerebbe fare per cercare di ottenere il massimo da un lavoratore: ovvero coinvolgerlo, trattarlo con dignità e rispetto, farlo sentire parte importante di un meccanismo collettivo, nel quale anche il più umile dei collaboratori ha un ruolo essenziale.
Sono in pochi a farlo, purtroppo. Al contrario un numero crescente di aziende crea ambienti di lavoro sempre più inospitali, nei quali i rapporti umani sono sempre più tesi e difficili. Spesso si tratta di strategie ben precise, finalizzate ad indurre i dipendenti ad andarsene. Stretegia senza una visione del futuro.

Dal Giappone arriva invece una diversa lezione: la persona deve essere sempre al centro, qualsiasi sia il suo ruolo e la sua posizione; dal primo all'ultimo gradino aziendale. Soltanto così ciascuno viene responsabilizzato e portato a fare del suo meglio; a considerare il posto di lavoro non come una cosa estranea, da sfruttare, ma una parte integrante della propria vita, da sostenere e aiutare a crescere e svilupparsi.




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Il Gazzettino