La solitudine dei magistrati

La solitudine dei magistrati
Il difficile rapporto tra giustizia e politica è uno temi centrali...

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Il difficile rapporto tra giustizia e politica è uno temi centrali del dibattito in atto nel mostro Paese. Negli ultimi anni la magistratura ha subìto pesantissimi attacchi, con l’accusa di esercitare forme improprie di “supplenza” e di andare oltre le proprie competenze invadendo i territori della politica, sia nel settore del diritto civile che di quello penale. Tali contestazioni, però, appaiono spesso strumentali, finalizzate a mascherare l’inerzia del legislatore e della pubblica amministrazione, sempre più incapace di definire regole al passo con il cambiamento della società e di fornire risposte di cittadini. Pensiamo, ad esempio, alle decisioni sui delicatissimi temi relativi alla bioetica (dall’inseminazione artificiale al diritto alla vita, alla sperimentazione di terapie mediche) che, a fronte dell’immobilismo della politica, vengono "scaricate" sulla magistratura. Per poi dar vita a violente polemiche e attacchi. L’argomento è stato recentemente affrontato al 31. congresso dell’Associazione nazionale magistrati: in un intervento di grande interesse, il presidente Rodolfo Sabelli ha ricordato «l’impegno difficile e solitario» dei magistrati, auspicando il «recupero urgente di una condivisa responsabilità istituzionale, nel segno del rispetto per l’indipendenza e l’autonomia della giurisdizione, della salvaguardia del bene comune e del rifiuto di particolarismi, pregiudizi e faziosità». Un appello ampiamente condivisibile, in un periodo in cui stiamo assistendo ad un’operazione sistematica di delegittimazione della magistratura che ha come unico obiettivo quello di assicurare l’impunità al potente di turno, e come principale risultato quello di far funzionare la Giustizia sempre peggio. La tutela dei nostri diritti (soprattutto delle persone più deboli) passa attraverso una magistratura preparata, equilibrata, indipendente. Ed è per questo che la magistratura va difesa da chi la vuole piegare ai propri interessi personali.
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Il Gazzettino