La pelle dell'orso: padre e figlio tra i monti a caccia soprattutto di se stessi

La pelle dell'orso: padre e figlio tra i monti a caccia soprattutto di se stessi
Come va forte la montagna al cinema: lo scenario dolomitico spinge l’uomo a confrontarsi aspramente con la natura e con...

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Come va forte la montagna al cinema: lo scenario dolomitico spinge l’uomo a confrontarsi aspramente con la natura e con se stesso. A breve escono il radicale “Monte” di Amir Naderi, passato a Venezia, e il più intimistico “La pelle dell’orso”, opera d’esordio del padovano Marco Segato, girato nello zoldano e tratto dal romanzo omonimo di Matteo Righetto, che ha già raccolto all’estero una meritata attenzione, collezionando presenze e premi da Annecy a Montreal, fino al prestigiosissimo Busan, in SudCorea
Dedicato opportunamente a Carlo Mazzacurati, il film è soprattutto un percorso di formazione di un adolescente (Leonardo Mason, un po’ acerbo ma credibile) con un padre scorbutico e dal passato oscuro (Marco Paolini, di tormentata introspezione), attraverso la caccia anche simbolica all’orso che miete vittime tra il bestiame della vallata. Sarà proprio il loro “viaggio” tra i boschi ad accorciare definitivamente quella separazione.
Un film esistenziale ed evocativo, che cerca il “genere” sfiorando il cinema d’autore e che possiede una carica emotiva non comune nel cinema italiano. Ma anche un film coraggioso e non proprio à la page, per di più ambientato a metà del secolo scorso. Segato aveva proprio questa idea: allontanarsi da quei percorsi d’oggi, temi alla moda e cercare altro, nelle radici del nostro territorio. E infatti spiega: “Quello che volevo era creare, anche attraverso le atmosfere della montagna, un viaggio spirituale, oltre che fisico, tra il cinema di genere, con incursioni fantastiche, e la formazione di un giovane in un ambiente duro e senza un conforto familiare adeguato, con riferimenti precisi a Jack London, Mark Twain e il film “Stand by me”. Un film avventuroso, personale, fatto di silenzi, lontano da ogni moda, controcorrente a molte cose che si vedono oggi”. Una scommessa che si può dire vinta.

Prodotto dalla Jolefilm e da Rai cinema, il film verrà presentato in anteprima domani sera al Multiastra di Padova (ore 20.30 e 22.10) e successivamente in tour, con tappe in diverse località del Nordest e nei grandi centri da Roma a Milano, da Bologna a Torino e Firenze. Uscita in sala per Parthénos: 3 novembre.

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Il Gazzettino