L'Italia esce con Samoa dall'anno orribile e cerca l'impresa di battere i Pumas

L'Italia esce con Samoa dall'anno orribile e cerca l'impresa di battere i Pumas
L’anno orribile dell’Italrugby è finito con la vittoria 24-13 su Samoa. Era prevedibile, visti il fattore campo e i 10 motivi illustrati nella puntata precedente di questo...

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L’anno orribile dell’Italrugby è finito con la vittoria 24-13 su Samoa. Era prevedibile, visti il fattore campo e i 10 motivi illustrati nella puntata precedente di questo blog, ma non scontato. Gli azzurri sotto 10-3 all’intervallo sono stati bravi a non perdersi nei meandri della paura, ma a ritrovarsi attorno alla solidità del pacchetto (mancava Castrogiovanni in prima linea, i samoani avevano tre assenze: i fratelli Johnston e il trevigiano Anae); ai placcaggi di Favaro (simbolo di una rinata difesa che ha concesso solo la meta da maul); alla classe del capitano Sergio Parisse (in meta, ma non solo) e all’ottimo debutto del maori Kelly Haimona all’apertura (calcetto a scavalcare per la meta di Parisse, ma non solo). Ora viene la parte più difficile del trittico di novembre. Cercare l’impresa battendo l’Argentina sabato prossimo a Genova. Un’avversaria contro la quale non vinciamo in casa dal 1998. Cresciuta come gioco e profondità della rosa attraverso il Quattro Nazioni. Ma che sabato scorso a Edinburgo ha beccato quaranta punti (41-31) dalla Scozia. Più dell’Italia nell’ultima apparizione a Murrayfield (34-10, 2013). Italia che dagli stessi scozzesi ha perso 21-20 solo per un drop di Weir allo scadere in febbraio al Sei Nazioni. A meno che il nuovo ct della Scozia Vern Cotter, al debutto proprio con i Pumas, non abbia trasformato gli uomini in kilt in supereroi, per proprietà transitiva gli italiani non dovrebbero essere così lontani dagli argentini a livello di competitività. Soprattutto ora che, usciti dal tunnel delle 13 sconfitte in 14 incontri dio cui 9 consecutive,giocano con il cuore più leggero. Provateci azzurri! (Ivan Malfatto)
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Il Gazzettino