"Si può far l’amore e sentirsi estranei?". Oggi questo senso di estraneità, di mancanza di intimità emotiva, è sempre più...
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Dal punto di vista neurobiologico, il sentimento di intimità è espressione dell’attivazione delle vie e dei centri nervosi che coordinano due emozioni principali, di segno opposto: il sistema appetitivo, che ci porta a ricercare attivamente qualcuno (o qualcosa di surrogato) che soddisfi il bisogno di amore, di piacere e di gratificazione affettiva e amorosa, e il sistema del panico-angoscia da separazione che si attiva quando questo appagamento manca.
Diceva Alexander Lowen, uno dei fondatori della psicoterapia ad orientamento corporeo, più nota come "bioenergetica": "Il piacere è la forza creativa della vita, è l’unica forza abbastanza possente da opporsi alla parziale distruttività del potere. Molte persone credono che questo ruolo appartenga all’amore, ma se l’amore è qualcosa di più di una pura parola, deve basarsi sull’esperienza del piacere". Piacere che ha forti valenze fisiche ed emotive, con una tendenza alla dominanza della componente fisica nell’uomo e della componente affettiva-emotiva nella donna, oggi peraltro sempre più interessata alla componente fisica.
Il sentimento di intimità si compone quindi di qualità fisiche ed emotive, variabili a seconda delle persone coinvolte, del tipo di legame - di amicizia o di amore - che li unisce, della capacità di abbandonarsi al sentimento di fiducia nell’altro che l’intimità per definizione richiede, fiducia oggi sempre più calpestata e violata a tutti i livelli. L’intimità nella sua accezione emotiva profonda, non può essere ipocrita. Intimità può anche crescere con gradualità, quando due persone superano piano piano quelle barriere e difese che proteggono quelle parti più vulnerabili e preziose dell’Io. Può alimentarsi della quieta consuetudine che unisce due persone dall’unione stabile.
L’intimità, per essere sana, pone una condizione necessaria: la reciprocità. Reciprocità di intuizione dell’uno dell’altro (o altra che sia), reciprocità di intenti, di consenso, di rispetto, di ascolto, di senso del piacere. Reciprocità di affetto e di amore. L’intimità esprime il bisogno di sentirsi amati e di sentirsi preziosi per la persona che ci è accanto.
Le differenze tra uomini e donne nella percezione della pressione del desiderio e della capacità di intimità hanno una base biologica, fondata, tra l’altro, su diversità ormonali e polarizzata da differenze educative. Fortunatamente è possibile far crescere la propria capacità di intimità, anche quando essa non sia stata molto coltivata e gratificata nell’infanzia e nella giovinezza, attraverso relazioni di amicizia e di amore con persone positive, con le quali la fiducia venga ripagata e fatta sbocciare. Scottate da relazioni che hanno ferito, sempre più persone sfuggono dall’intimità, pur desiderandola, perché hanno perso la fiducia di potersi fidare.
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Il Gazzettino