Internet ci sta riducendo ad uno "sciame digitale"?

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 Stiamo tutti immersi nella società di Internet, nel mito della...

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 Stiamo tutti immersi nella società di Internet, nel mito della democrazia digitale, con fiducioso entusiasmo, guardando alle grandi opportunità e a nuovi agognati confini di libertà. Ma non è tutt'oro quel che luccica. E anche la Rete, il mondo all'insegna della connessione permanente - che rende tuttti più vicini, tutto in apparenza conoscibile, alla portata di un clic - inizia a mostrare le sue criticità, a svelare debolezze, problematiche tutte da analizzare, nuovi rischi da affrontare. E soprattutto una consapevolezza ancora piuttosto scarsa di cosa stiamo vivendo e di cosa ci aspetta. Una delle voci più critiche e preoccupate è quella del filosofo tedesco-sud coreano, Byung-Chul Han, autore di un interessante libro "Nello sciame. Visioni del digitale" (ed. Nottetempo), a cui Repubblica ha dedicato una copertina dell'inserto culturale, con una bella intervista di Antonello Guerrera. Nel suo saggio, Han analizza il progressivo isolamento degli individui integrati nella Rete, uno "sciame digitale" che "non conduce al dialogo o al discorso", cuore di una democrazia. Han predice un futuro (presente) in cui "il mezzo digitale distrugge le basi della comunità e della cittadinanza". A suo avviso l'anonimato che contraddistingue una parte consiste della Rete e il mito della trasparenza sono un male assoluto. Internet non unisce, divide. Genera un venefico narcisismo digitale e la sua estrema personalizzazione restringe paradossalmente i nostri orizzonti. E ancora: l'enorme frastuono di sottofondo del Web ci fa perdere la capacità di ascoltare, facoltà cruciale della democrazia. Visione troppo pessimistica? Può darsi. Ma i cambiamenti epocali in atto ci impongono di riflettere. Di cercare, per quanto possibile, di non ridurci a semplici attori passivi di questa rivoluzione, che assieme al mezzo, ha cambiato radicalmente il modo di vivere e di relazionarsi. Ci impongono di cercare di acquisire maggiore consapevolezza della conseguenze di questi cambiamenti epocali; delle grandi opportunità che ci vengono offerte, ma anche delle limitazioni alla libertà, alla privacy di ciascuno di noi.
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Il Gazzettino