Inquinamento dell'aria, la vera emergenza

 Inquinamento dell'aria, la vera emergenza
 La vera emergenza è l'inquinamento dell'aria nelle...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
 La vera emergenza è l'inquinamento dell'aria nelle città. Ma se ne parla poco, e ancor meno sono le concrete iniziative messe in atto per porre rimedio alla grave situazione. 
Mentre siamo tutti qui a preoccuparci per l'allarme terrorismo, a blindare le città, a chiedere misure straordinarie, ogni anno in Italia muoiono prematuramente, nel più totale silenzio oltre 80mila persone, per malattie connesse all'inquinamento atmosferico.
A diffondere i preoccupanti dati è l’ultimo rapporto dell’Agenzia europea dell’ambiente (Aea), che colloca l'Italia, stando ai numeri del 2012, in testa alla classifica dei Paesi europei maggiormeente a rischio. A livello Ue i decessi prematuri connessi all'inquinamento sono 491mila.
L’area più colpita in Italia dal problema delle micropolveri si conferma quella della Pianura Padana, con Brescia, Monza, Milano, ma anche Torino, che nel 2013 hanno oltrepassato il limite fissato a livello Ue di una concentrazione media annua di 25 microgrammi per metro cubo d’aria; livello sfiorato invece da Venezia. La soglia massima raccomandata dall'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) è però ben più bassa: 10 microgrammi per metro cubo.
Nel rapporto dell'Aea, l’inquinamento dell’aria viene definito il rischio principale: accorcia gli anni di vita della popolazione e contribuisce a malattie gravi,come quelle cardiache e respiratorie, oltre che ai tumori. Secondo lo studio, la maggior parte di chi vive in città in Europa si ritrova sempre esposta a livelli di inquinanti non considerati sicuri dall’Oms.
La normativa italiana impone ai pubblici amministratori di adottare iniziative anche radicali in caso di superamento ripetuto dei parametri di inquinamento dell'aria. Ma si fa troppo poco, e gli interventi sono sempre all'insegna dell'emergenza, mentre servirebbe una politica a lungo termine per potenziare, ad esempio, i trasporti pubblici e l'uso della bicicletta, disincentivando il più possibile l'utilizzo delle automobili e trasferendo parte del trasporto merci dai Tir ai treni. Ma anche e, soprattutto, sensibilizzando i cittadini ad un comportamento all'insegna del risparmio emergetico.
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino