Quest'America

Il figlio gay si suicida: il dolore e il coraggio di un padre

Lo scorso gennaio a La Grande, nell’Oregon, un ragazzino gay di 15 anni si è impiccato nel cortile della sua scuola. Da tempo Jadin Bell lamentava di essere...

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Lo scorso gennaio a La Grande, nell’Oregon, un ragazzino gay di 15 anni si è impiccato nel cortile della sua scuola. Da tempo Jadin Bell lamentava di essere perseguitato dai bulli della sua scuola. La Grande è un paese di 13 mila abitanti, lontano dalle grandi città della costa, come Portland ed Eugene. Si trova nell’interno dello Stato, in un’area con forti tradizioni conservatrici. Davanti all’immensa tragedia che aveva colpito la sua famiglia, il padre di Jadin ha deciso che doveva fare qualcosa, per evitare che altri genitori debbano soffrire lo stesso dolore. Ricordando come il figlio gli avesse sempre detto che voleva andare a vivere a New York, Joe Bell ha deciso di attraversare gli Stati Uniti a piedi, dall’Oregon a New York, con una lunga deviazione verso gli Stati del sud, per fermarsi nelle scuole e raccontare la sua esperienza e il dolore del figlio. E’ partito lo scorso aprile, e se ne possono seguire i passi nella pagina Facebook della fondazione “Faces for Change” , creata proprio per combattere il bullismo. Joe Bell cerca di fare coraggio ai ragazzi che si sentono perseguitati, e spiegare ai bulli che “il dolore che infliggono dura tutta la vita”. Periodicamente durante il viaggio Joe viene raggiunto dalla moglie Lola e dalla figlia. Ultimamente durante una fermata, mentre Joe era distratto, qualcuno gli ha rubato il carrello di acciaio su cui trasportava la tenda, l’acqua, il cibo e i vestiti di ricambio. Ma una famiglia di Salt Lake City, nello Utah, lo ha ospitato e gliene ha costruito uno nuovo, anche più resistente. Joe è oramai arrivato in Colorado. Quando arriverà a New York, la città tollerante miraggio del figlio perseguitato dai compagni ottusi e violenti, avrà percorso circa 8500 chilometri, sempre a piedi.

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Il Gazzettino