Con la chiusura del 23 Dischi scompare un luogo di passioni e informazioni

Il negozio di dischi 23 a Padova
PADOVA È indubbiamente la notizia che segna l’estate del 2023. Il 31 luglio si chiude per sempre la storica saracinesca del 23 Dischi, un luogo di Padova, in via San...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
PADOVA È indubbiamente la notizia che segna l’estate del 2023. Il 31 luglio si chiude per sempre la storica saracinesca del 23 Dischi, un luogo di Padova, in via San Gregorio Barbarigo angolo via Vescovado, che è un po’ riduttivo catalogarlo solo come negozio di dischi. 

Quello che si sta perdendo in questi anni con l’avvento del digitale non è solamente il luogo della vendita (come è accaduto poco tempo fa con “Gabbia” a due passi dal ponte di Rialto), ma più semplicemente un angolo di città dove raccogliere informazioni, dettagli, date e umori degli artisti. Tutti elementi che hanno fatto la storia di queste affollate botteghe sonore. 
Chi ha frequentato il 23 o altri posti simili del Veneto sa benissimo che il confronto con il titolare è stato fondamentale per arricchire le proprie collezioni di vinili e cd, anche perchè le informazioni che giravano tra gli scaffali erano puntuali e dettagliate e servivano, questo è il vero punto, ad ampliare le proprie conoscenze esattamente come il disco appena inserito nella busta. Non è cosa da poco. 
Poi c’è l’aspetto passionale che non va certo trascurato. Maurizio Boldrin, 75 anni titolare del 23 Dischi, in questi giorni ha raccontato che la scelta di scommettere sui dischi di importazione era sì difficile 50 anni fa, ma che questa decisione lo aveva reso felice. E questa felicità è quella stessa che poi, insieme al suo socio, è riuscito a trasmettere a quel nutrito popolo, di veneti e non solo, che da piazza Duomo si avvicinava emozionato alla vetrine sapendo che sarebbe stato focalizzato qualche disco in più rispetto alla intima scaletta d’acquisto di partenza (quasi sempre più prevedibile). 
Con la chiusura di via San Gregorio Barbarigo questo mondo di contatti, dialoghi e riflessioni sparisce definitivamente ed ora non sarà così veloce, a proposito della rete, entrare da una porta per avere l’ultimo disco di Bruce Springsteen e scoprire la nuova incisione di Jan Garbarek e il prezioso live di Keith Jarrett. 

Bisognerà incollarsi al video, ma chi è entrato al 23 penso che preferisca di gran lunga (bastava leggere i commenti degli appassionati subito dopo l’annuncio della chiusura) la risolutezza di Maurizio Boldrin, che qualche mese fa è stata premiata anche dal sorriso della pianista Diane Krall, in città per un concerto al PalaGeox. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino