I dieci punti sulla base dei quali l'Italia nei test spera di uscire dal suo anno orribile

I dieci punti sulla base dei quali l'Italia nei test spera di uscire dal suo anno orribile
Da questa sera i trenta azzurri convocati dal ct Jacques Brunel per i...

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Da questa sera i trenta azzurri convocati dal ct Jacques Brunel per i Cariparma test match di novembre sono in raduno a San Benedetto del Tronto (Ap) in vista del debutto sabato ad Ascoli contro Samoa. Per poi continuare sabato 15 a Genova contro l’Argentina e sabato 22 a Padova contro il Sudafrica. Riuscirà l’Italia lasciarsi alle spalle il suo anno orribile, fatto di 13 sconfitte e una vittoria (contro le Figi) dal giugno 2013 ad oggi? Cioè dai match successivi (quadrangolare in Sudafrica) al Sei Nazioni più bello della storia azzurra (insieme a quello del 2007) grazie alle due vittorie? La risposta passa proprio da quest’ultima parola: vittorie. L’unico modo per farlo è tornare a vincere. Anche se i numeri direbbero il contrario (le tre rivali ci sono davanti nel ranking Irb; in 36 scontri diretti l’Italia le ha battute solo 6 volte) le chance di tornare al successo per gli azzurri sono alimentare da una serie di novità rispetto a quel periodo nero. Fra tali novità le principali sono dieci: 1) I rientri di giocatori chiave come Minto, Favaro, Zanni, Gori; 2) Allan che ora gioca e calcia stabilmente a Perpignan in ProD2; 3) Ghiraldini, Barbieri, McLean e gli altri big trasferiti all’estero che sono punti di riferimento delle loro squadre e dovrebbero essere ulteriormente cresciuti; 4) L’innesto dell’aggressività e dei chili del figiano Vunisa e del maori Haimona, secondo una precisa strategia di rinforzo seguita dalla Fir sull’onda delle maggiori nazionali (dove però di solito questi talenti del Sud Pacifico sono di formazione rugbistica, non solo equiparati); 5) Le migliorate condizioni di Sergio Parisse, che ha dichiarato di non essere più tormentato dal mal di schiena;   6) La tranquillità contrattuale dei giocatori rispetto all’ultimo Sei Nazioni, condizionato dall’incertezza sulla prosecuzione dell’avventura del Benetton in Pro 12; 7) La caduta dell’alibi della mancata collaborazione di Treviso: ora il maggior fornitore della nazionale (13 atleti su 30, 9 dall’estero, 8 dal Benetton) è la franchigia federale delle Zebre, per dirla alla veneta quindi è diventato tutto "casa e botèga!"; 8) La crescita di promesse come Chistolini, Sarto, Palazzani, Biagi e altri sotto la cura della franchigia federale; 9) Le presenze e i minutaggi di tutti i giocatori di interesse nazionale concordati nel lavoro comune degli staff tecnici di Italia e Zebre; 10) La possibilità che Samoa non sia quella forte dei test estivi, capita spesso a novembre, e l’Argentina paga del Quattro Nazioni pensi più a rinnovare/sperimentare che a vincere. Dieci punti a cui l’Italia si aggrappa per sperare di tornare a vincere e lasciarsi alle spalle l’anno orribile. (Ivan Malfatto)
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Il Gazzettino