GP di Singapore: la Ferrari vola, la Red Bull arranca. Ma sul ritmo di gara è un'altra cosa

Charles Leclerc con la Ferrari a Singapore
Scintille Ferrari nelle notte di Singapore. Il cronometro del venerdì, si sa, significa poco, ma quello che si è visto nel lontano Oriente è lo stesso...

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Scintille Ferrari nelle notte di Singapore. Il cronometro del venerdì, si sa, significa poco, ma quello che si è visto nel lontano Oriente è lo stesso sorprendente. Doveva essere un tracciato indigesto per il Cavallino che, dopo la buona prova di Monza, era atteso dalle solite fatiche su una pista da alto carico aerodinamico. Invece sembra che i ragazzi di Vasseur stiano pian piano capendo la SF-23 rimasta senza papà ancora prima di nascere. I più maligni sostengono che la Scuderia possa aver sfruttato le prove di gomme da bagnato organizzate dalla Pirelli sul circuito di Fiorano per sviluppare le coperture del prossimo anno.

Più probabilmente, invece, si sta concretizzando il lavoro fatto in galleria e al simulatore per aumentare il carico senza mandare il crisi l’equilibrio della monoposto che, di conseguenza, toglie feeling ai piloti. Sia come sia, appena messe le ruote in terra la Rossa si è messo tutti dietro, nella prima ora con Charles Leclerc davanti a Carlos Sainz, poi a posizioni invertite. Al contrario non si era mai vista la Red Bull di Verstappen tanto in difficoltà su un circuito che si annunciava ostico e potrebbe essere alleato di chi volesse provare ad interrompere la striscia di successi record dell’olandese e della sua astronave. Mercedes, Aston Martin e McLaren hanno dimostrato di essere della partita, soprattutto sul passo gara dove la RB non è risorta e la Ferrari è quasi naufragata alzando i tempi sulla distanza. Oggi qualifiche alle 15 italiane, diretta su Sky.

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Il Gazzettino