Matticchio, un tesoro nascosto portato finalmente alla luce

Matticchio, un tesoro nascosto portato finalmente alla luce
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Sarà vero che Franco Matticchio è un autore per pochi? Se lo dice uno dei curatori di “Jones e altri sogni” (Rizzoli Lizard, 25 euro), volume che raccoglie i fumetti e le illustrazioni realizzate da uno dei giganti in questi campi in Italia, c'è da crederci. Ecco allora che per allargare la platea dei suoi estimatori si sono attivati molti colleghi, caldeggiandone la lettura. Si va da Igort a Paolo Bacilieri, da Marino Neri (“C’è chi diceva che il disegno è più vicino alla poesia e alla musica che non alla pittura. Questo è Jones e altri sogni") a Davide Toffolo, da Vittorio Giardino a Lorenzo Mattotti (“Come sarebbe bello se Matticchio vendesse 100.000 copie e diventasse un best-seller. Vorrebbe dire il pubblico sta cambiando. Allora, cambiamo l'Italia! Comprate Matticchio!”). Molti hanno lanciato, con post e video nei social, il loro invito alla lettura del “più grande tesoro nascosto del disegno italiano”, usando l'hashtag #mattopermatticchio. Una mobilitazione che è prima di tutto una dichiarazione d'amore per la sua arte.




Varesino classe 1957, Matticchio è anche apprezzato pittore. Ha iniziato a pubblicare fumetti su Linus negli anni '80 e le sue illustrazioni sono comparse su riviste nazionali e internazionali. Tra i propri punti di riferimento mette Topor e Magritte. Le sue storie incrociano suggestioni disneyane ed echi beckettiani, situandosi nella zona di confine fra sogno e realtà dove l'assurdo e il plausibile sfumano l'uno nell'altro. Le avventure “apparentemente senza senso” di Jones (un gatto antropomorfo che magrittianamente non è un gatto) nascono o finiscono spesso a letto e riescono al contempo a incantare e a spiazzare. “Spero ogni volta che i miei disegni non si capiscano – ha detto una volta Matticchio -. Amo l’ambiguità; se una cosa diventa troppo chiara, perde fascino”. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino