Francesco Guidolin citì ideale: e può risolvere l’enigma Balotelli

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Competente, preparato, esperto, misurato e, perchè no, senza spropositate aspettative economiche. L’identikit del commissario tecnico della Nazionale è chiarissimo. Se questi sono i requisiti di un selezionatore - e non potrebbe essere altrimenti - il nome c’è già, quasi ovvio, scontato: Francesco Guidolin. L’uomo giusto al posto giusto. Il "Guido" ha sempre ottenuto risultati, spesso al di là delle reali potenzialità della squadra. In panchina ha dimostrato doti non comuni, riuscendo a spremere il massimo da ogni giocatore. Non è innamorato di uno schema, ha sempre utilizzato soluzioni tattiche in base alle caratteristiche degli uomini a disposizione, non ha imposto moduli a priori, ha trovato la posizione in campo ad ogni calciatore, ha scommesso sui giovani (Scuffet e non solo), ha accettato i piani della società. Già, perchè la politica (vincente) dell’Udinese da anni è una sola: valorizzare, vendere, individuare nuovi talenti da affidare a Guidolin. E lui lì, a ripartire da capo ogni anno, a rimettere insieme i pezzi, ad assemblare i vecchi con i nuovi, ad amalgamare con intelligenza. Poi c’è un punto che soprattutto in Nazionale è decisivo, come ha dimostrato anche l’infelice spedizione in Brasile: nelle squadre di Guidolin lo spogliatoio è unito. Non si ricordano clamorose polemiche, spaccature, litigi. Testa bassa e lavorare, lui per primo. Poche parole, molti fatti. Ecco perchè Francesco Guidolin è il citì ideale. Con un valore aggiunto: con Balotelli ci hanno provato in molti, tutti hanno fallito. Il "Guido" è forse l’unico capace di risolvere l’enigma SuperMario. Ha sempre trovato il verso giusto con cui prendere ogni giocatore, e certo non gli sono mancati caratteri spinosi. Riesce a mettere tutti di fronte alle proprie responsabilità. Convince il calciatore a seguirlo dimostrandogli innanzitutto di saperlo utilizzare al meglio. Di Natale gli deve moltissimo. Affidiamogli Balotelli, avremo delle sorprese.

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Il Gazzettino