“Un mondo senza artigianato è un mondo che muore”: sentenziava saggiamente Albert Lesage quando , nel 1924 annunciò...
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Quella della Maison Lesage (il cui archivio conta 75.000 campioni di punti e ricami eseguiti) sarà una delle 18 mostre che comporranno il quadro generale di HOMO FABER, la grande esposizione che verrà allestita a Venezia, presso la Fondazione Cini , nell’isola di San Giorgio, dal 14 al 30 settembre prossimo.
L’occasione , a largo raggio internazionale, ha la paternità della Fondazione Michelangelo , un soggetto culturale no profit nato dalla fusione delle esperienze della Fondazione Cologni ( voluta dal mecenate dell’arte Franco Cologni per potenziare e valorizzare tutto ciò che ruota intorno al mondo artigiano), e di John Rupert ( promotore di creazioni preziose destinate ad esaltare la bellezza ) che ha dedicato il suo interesse più alto al sostegno e alla sopravvivenza dell’artigianato . Dell’intensa attività dedicata dalla Fondazione Cologni alla cultura dell’artigianato fa testo anche l’attività editoriale, soprattutto con le collane Marsilio dedicate a “Mestieri d’arte” e “Ricerche”.
L’artigianato costituisce l’ espressione più visibile della corsa alla bellezza che accompagna l’uomo da sempre: una dimensione che si legge negli oggetti di ogni giorno interpretati con arte, nelle proposte correlate a design di alta qualità, con le quali l’umanità da sempre racconta le sue abitudini, suoi desideri, le sue possibilità, fornisce soluzioni pratiche, ma che non dimentica la sua radice, arte , che governa questa produzione individuale libera da doveri di dipendenza, intellettuale soprattutto.
L’artigiano è un artista che produce qualcosa che si lega al nostro quotidiano, alle necessità espresse dal nostro modo di vivere ma le interpreta con quel guizzo che lo immette nel contesto degli artisti a tutto tondo. “Mestieri d’arte”, li hanno chiamati, e su questo universo si muove la nuova entità “Michelangelo” , senza fini di lucro ma solo per valorizzare l’intero settore , dalla produzione più alta alle realizzazioni di minore impatto visuale.
Immaginata per ora con scadenze biennali, HOMO FABER, è il compendio di 18 mostre tematiche che troveranno spazio a San Giorgio nel prossimo settembre, scandite da incontri che – promette il programma – “ condurranno nel cuore dei mestieri d’arte più rari e sconosciuti e alle loro connessioni con il design” .
L’artigianato come misura umana , come una bibbia da leggere attraverso cose, idee, oggetti, dal gioiello più sofisticato alla bicicletta “su misura”, per suggerire una pausa, una riflessione per un futuro più umano .
“Abbiamo accolto a braccia aperte la scelta di Venezia per questa iniziativa che valorizza l’artigianato europeo con particolare declinazione per quello veneziano che sarà pure presente in HOMO FABER - afferma Gianni De Checchi, dell’associazione Artigiani di Venezia.
“Non a caso, negli ultimi giorni della mostra , si svolgerà in quella sede, a San Giorgio, un incontro promosso dalla Confartigianato nel corso del quale verranno premiati gli artigiani veneziani selezionati per questa prima grande, grandissima esposizione”.
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Il Gazzettino