La vera finale dell’Europeo è andata in scena sabato sera a Bordeaux: Germania-Italia. Peccato che fossimo soltanto ai quarti di finale. Tant’è, Germania...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Se per l’Italia sarebbe stato meglio - e non solo con il senno di poi - non vincere il proprio girone, qualcosa evidentemente non funziona nella nuova formula degli Europei. Il bizzarro tabellone che si è determinato, dopo la fase a gironi, con tutte le grandi da una parte e le outsider dall’altra, non è solo frutto di qualche flop imprevisto, leggi Spagna e Inghilterra. Tutto nasce dall’allargamento a 24 squadre e dalla "necessità" di salvaguardare la Francia padrona di casa. Oltretutto, già in origine, uno strampalato sorteggio ha determinato gironi troppo morbidi (ad esempio Portogallo, Islanda, Austria e Ungheria). Esser poi costretti a completare il quadro degli ottavi con le quattro migliori terze (su sei) ha falsato il prosieguo del torneo. Tra le sei prime classificate, infatti, tre hanno avuto una corsia preferenziale, incontrando le terze ripescate. Tra queste privilegiate, ovviamente, la Francia. Addirittura, in due partite degli ottavi si sono trovate di fronte due seconde dei gironi. Insomma, un pateracchio.
E così Italia e Germania, che hanno fatto il proprio dovere vincendo i rispettivi gironi, si sono scontrate già nei quarti. L’allargamento a 24 squadre è stato un parto della Uefa di Platini, alla ricerca di consenso e di maggiori introiti televisivi, salvo poi essere spazzato via dallo scandalo Fifa. Ma il flop sul piano della credibilità e dello spettacolo è sotto gli occhi di tutti. Abbiamo assistito anche a qualche partita noiosissima senza un tiro in porta ed a percorsi durissimi o troppo facili per alcune nazionali. Ad esempio il girone di Italia e Belgio si incrociava negli ottavi con quello di Spagna e Croazia e poi chi sopravviveva avrebbe trovato la Germania. Come dire, cominciamo a far fuori da subito qualche pretendente al trono, con tante grazie, ad esempio, da Galles e Portogallo, in semifinale con 5 pareggi. E per capire chi dovesse trarne giovamento non serve un grande sforzo di fantasia... Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino