"DREAMING" : moda e nudo a confronto nel calendario Pirelli 2019

"DREAMING" : moda e nudo a confronto nel calendario Pirelli 2019
  Da quando si è affacciato nel panorama delle comunicazioni, nel secondo dopoguerra, il calendario Pirelli  è diventato la pietra di paragone per...

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Da quando si è affacciato nel panorama delle comunicazioni, nel secondo dopoguerra, il calendario Pirelli  è diventato la pietra di paragone per stabilire quale contatto ci possa essere tra la moda e il nudo risuotando un esaltando  comunicatore eccezionale dell’effetto immagine .

Da anni il calendario ha  affidato alla fotografia  d’arte il  racconto del nostro sentire e le immagini che ci ha offerto soprattutto in questi ultimi numeri sono di nudo purissimo, esaltanti la bellezza nei canoni imposti del trend internazionale occidentale .  Corpi bellissimi di bellissime donne , da una giovane Sofia Loren  o  Monica Bellucci, Penelope Cruz  al  trionfo  delle modelle più “celebrate” come Gisele Bundchen , Naomi Campbell, Kate Moss, Cindy Crawford, Mariacarla Boscono , affiancate da attori famosi.   Quanto ai  fotografi che si sono alternati come autori possiamo selezionare  Richard Avedon, Norman Parkinsonm , John Claridge, Peter Lindbergh, Bruce Weber, Annie Leibovitz, Steven Meisel, Helmuth Newton, Marco Testino e l’elenco di celebrità dell’obbiettivo potrebbe continuare  a lungo:   ognuno nel suo modo è stato  mediatore  di messaggi di assoluta contemporaneità  consegnandoci   Il “ nudo”   come “vestito” attuale. Un ossimoro che sempre ha trovato interpretazioni che lo vedono come contrapposizione positiva all’abito. L’abbigliamento ( la moda “vestita” ) viene  definito  da studiosi della psicologia del vestire (vedi R.Barthes)  il nostro  “secondo nudo”, il  racconto del  chi siamo o chi vorremmo essere.  Vivienne Westwood, la grande stilista inglese uscita del tempo del punk anni Settanta,   dichiara che la moda , intesa come fashion, come abbgliamento “ ha sempre a che vedere  con il fatto che al fondo si è nudi”.
A sua volta Mc Luhan , medium comunicazionale canadese, sostiene  che  il vestito che indossiamo “è a pieno titolo  una estensione della nostra pelle”. Questa intrigante immagine di una stessa faccia (nudo e vestito)  viene proposta ora con il calendario Pirelli  2019  (il 46* dalla prima uscita)  presentato pochi  giorni fa a Milano.
Le immagini girate tra Miami e New York da Albert Watson,    l’autore che ha firmato questa nuova edizione del Pirelli, confermano questa simbiosi  a effetto dissimile  . Non ci sono solo nudi in questa nuova edizione  del  calendario , ma c’è un’alternanza tra  corpi nudi e vestiti scelti     con  abiti apparentemente senza carattere  , quelli che ogni donna potrebbe indossare in  casa , niente griffes,  usati solo per raccontare alternare  per immagini   la “verità  vestita ” che nelle sequenze che seguono  si  affida alla “nudità”.
Quattro racconti, come  le quattro stagioni dell’anno,  che hanno come interpreti  Gigi Hadid  - affiancata da Alexander Wang, Julia Gardner,  Milly Copeland  con Calvin Royal, e Letizia Casta con Sergei Polunin.
“ E’ più facile comprendere  gli stati d’animo di questi personaggi vedendoli ora vestiti ora nudi: c’è più verità” – afferma il regista . 
Nei quattro  racconti,   ognuna delle quattro donne ha una sua individualità, un suo specifico scopo e un proprio modo di fare le cose. “Dreaming”,  il  nome del calendario, in quattro mini-film  racconta il sogno di  donne che giocano a disegnare un futuro nel quale la bellezza non si limiti a  una visione estetica, ma  elabori una  sintesi del tempo che viviamo declinato in un sogno. A  immagini di corpi nudi si alternano immagini degli stessi corpi vestiti: moda e nudo diventano così  complementari ed esprimono a loro volta sentimenti, sensazioni che distillano il “tempo”.

Comune denominatore dei quattro mini-docu-film  del calendario Pirelli  proposti come  “moda e modi  2019”, è l’analisi  del vissuto, del  piacere, la sofferenza d’amore,  l’impegno. Forse , al di sopra di ogni cosa, la solitudine che l’autore interpreta   magistralmente
 
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Il Gazzettino