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«Questo è tempo di costruttori», ha detto il nostro amato Presidente Sergio Mattarella, nel suo discorso di fine anno. Che cosa dovremo ricostruire? La fiducia nella vita e nel futuro. Il tessuto economico del Paese, lacerato da nuove ferite e antiche fragilità. Soprattutto, la salute fisica e mentale di tutti noi. La forzata chiusura in casa ricorda molto il letargo. Non solo quello totale degli orsi, che d'inverno digiunano totalmente, consumano le riserve di grasso e sognano moltissimo. Ma anche quello parziale dei nostri antenati, le cui attività nei campi si riducevano nei mesi invernali, con l'accorciarsi delle giornate, il rigore aspro del clima e il silenzio della terra. In quei mesi di semi-letargo il corpo e il cervello rallentavano, perché in parallelo nelle popolazioni rurali si riduceva drasticamente la possibilità di nutrimento. Semi-letargo come memoria millenaria della strategia del corpo per risparmiare energia: il cervello pesa solo il 2% del corpo, ma consuma il 20% dell'ossigeno e dei nutrienti.
Il semi-letargo da lockdown e zone rosse presenta però importanti differenze. Anzitutto l'abbondanza di cibo e alcol disponibili in casa, che si sono trasformati in consolazione per un attimo, e in adipe e tossine infiammatorie per anni.
Come risentire i neuroni palpitare come stelle vive in un cielo stellato? Essenziale è uscire il mattino presto per camminare: per riattivare il cervello e ristimolare i sensi, ora che le giornate si allungano e qualche sprazzo di blu fa sognare primavera; per attivare il metabolismo, bruciare calorie e uscire dal letargo fisico. Iniziare un digiuno intermittente, bevendo molta acqua, per alleggerirsi dall'accumulo di scorie, tossine e infiammazione. Fare progetti, con stimoli mentali che riaccendano i neuroni, le associazioni, la voglia di imparare e di conoscere.
A proposito di stelle, un libro che sto leggendo di gran gusto, è L'atlante del cielo, di Edward Brooke Hitching (Mondadori, 2020). Un'iconografia affascinante, un viaggio alla scoperta del cielo, un mosaico di immagini, miti, mappe e aneddoti straordinari, scritti in modo avvincente. Per farci risentire con più forza il desiderio di uscire dal letargo a riveder le stelle, come scrive Dante nell'ultimo verso dell'Inferno (Inferno XXXIV,139). Buon 2021!
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Il Gazzettino