CARA GIACCA TI SCRIVO CON LA FORMULA ROY ROGER'S

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La griffe non ha bisogno di presentazioni: nata negli anni Settanta come “esploratore del denim” Roy Roger’s  ha raggiunto oggi vertici di consenso che gli permettono un’operazione diversa, un gioco con il cliente che parte dall’idea di rinnovare, cambiare,  personalizzare ormai presente in gran parte del pubblico che esige di partecipare al suo stesso look senza indossare  - così come stilista l’ha fatto -  un capo privo della  propria presenza, del  proprio carattere, della propria personalità.

Nella sua  boutique milanese Roy Roger’s  ha invitato i clienti vecchi e nuovi a portare un capo già usato per sottoporlo a un colpo di novità che consiste nella possibilità di far scrivere con pennelli, spray destinati  ai tessuti, una frase compagna della vita. Una  frase che vorremmo sentirci ripetere possiamo leggerla e farla leggere su una tasca, sul rever di una giacca, su una manica, sul posteriore  - da gluteo a gluteo -  o lungo la gamba del  jeans . Diciamo che nasce come effetto tattoo ma l’idea è piaciuta e Roy Roger’s   estende così la sua licenza di partecipazione creativa per il pubblico. Un’operazione già in atto  che consente al cliente di scegliere colore, denim, decorazioni, il colore del filo delle cuciture, il tipo di rivetti per le tasche, l’etichetta in cuoio e il tipo di ricamo per le iniziali sulla pocket  money.

Sempre  attenta  alle richieste del mercato, la griffe intende così promuovere una formula che il  pubblico della moda va chiedendo da tempo:  ritrovarsi nella creatività per un abito, un capo d’abbigliamento importante o un accessorio. Una richiesta di partecipazione creativa che anche altre griffes   - prima fra tutte Corneliani -  stanno mettendo in pratica con la proposta degli abiti su misura da commissionare come si faceva un tempo con il sarto. Voglia di sartoria? Voglia di tornare all’atelier, a  un artigianato che sembrava scomparso?  Intanto scriviamo la frase che vogliamo ci accompagni: è un primo passo da autore del proprio vestito.

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Il Gazzettino