Cannes 70, giorno 11: Polanski-Assayas quando la classe regala grande cinema

Cannes 70, giorno 11: Polanski-Assayas quando la classe regala grande cinema
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Finalmente è finita. Livello basso complessivo, un Concorso che si dimenticherà nel giro di qualche settimana. Una Palma, qualsiasi essa sia, che sarà comunque debole. Fortunatamente si chiude con Polanski-Assayas, fuori concorso: la classe almeno brilla e c’è chi non delude mai.


YOU WERE NEVER REALLY HERE di Lynne Ramsay (Concorso) – La figlia di un politico scompare. Qualcuno inizia a cercarla, ma l’esplosione di sangue e vendetta non si placa facilmente. Il Concorso finisce male con una delle registe più sopravvalutate per la sua smania di sorprendere e sconvolgere con la destrutturazione narrativa, per ricostruirla in un contesto spiazzante e confuso dove l’estetica vorrebbe avere la supremazia assoluta. Come nei film precedenti ne esce qualcosa di visivamente accattivante, ma non si va oltre, perché anche lo sconvolgimento temporale e la violenza sfoggiata quasi con un piacere dei particolari fanno il resto. Cinema presuntuoso come pochi. Joaquin Phoenix ha un ruolo fin troppo facile per le sue esibizioni squilibrate. Voto: 4.

D’APRÈS UNE HISTOIRE VRAIE di Roman Polanski (Fuori Concorso)
– Delphine presenta il suo ultimo libro e tra i suoi fan che le chiedono una dedica arriva Elle. Che non è una fan come le altre. E infatti pian piano entra nella vita di Delphine. Un noir venato di sottile ironia, scritto con quell’altro formidabile autore che è Olivier Assayas; una dimostrazione di bravura e soprattutto di classe nel riproporre tutto sommato una storia già raccontata altre volte (anche dallo stesso Polanski), ma con una tensione che non dà tregua; due attrici (Emmanuelle Seigner ed Eva Green) che compongono il quadro di un’attrazione pericolosa anche solo con uno scambio di sguardi; una storia di identità e verità minata all’interno da una soluzione che nel finale del film fa scoprire le vere dinamiche tra le due donne; insomma uno dei (pochi) film di Cannes da ricordare. Non originale, ma sempre ripagante per la nostra voglia di spettatori. Curioso comunque che anche quest’anno il festival chiuda con una “Elle”. Voto: 7,5.
 
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Il Gazzettino