Assayas e i fantasmi di una Personal shopper Kristen Stewart, un corpo tra paura e desiderio

Assayas e i fantasmi di una Personal shopper Kristen Stewart, un corpo tra paura e desiderio
La giovane Maureen ha da poco perso il gemello per una malformazione cardiaca, una patologia che mette a rischio anche la sua...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno


La giovane Maureen ha da poco perso il gemello per una malformazione cardiaca, una patologia che mette a rischio anche la sua vita. È una medium al pari del fratello e adesso nella casa dove Lewis ha trascorso i suoi ultimi giorni prima di morire aspetta un suo segnale dall’aldilà, una promessa che il ragazzo aveva fatto quando ancora era in vita. Maureen fa la personal shopper a Parigi di una celebrità dei media. Ma le è proibito provare gli abiti, le scarpe e quant’altro prima di comprarli.
Olivier Assayas (meritata miglior regia a Cannes 2016) non smette di sorprendere, con un cinema sempre dinamico e imprevedibile, coraggioso e problematico, su figure che attraversano la contemporaneità in cerca di un proprio posto, di un significato alla loro esistenza. “Personal shopper” scandaglia così soprattutto lo spirito (delle cose, degli uomini) servendosi del cinema di genere (mistery, thriller, horror) per negarlo in continuazione, contaminando la realtà con una sospensione fantasmatica in modo spiazzante, disturbante, aggressivo e con un personaggio che attraversa l’intero film, riassumendo le mille ossessioni di oggi: dalla paura di se stessi e degli altri, al desiderio di capire se la vita nasconda altro oltre a quello che vediamo e conosciamo.
Assayas eleva Kristen Stewart (e soprattutto il suo corpo) a icona funzionale all’oggi, regalandole dopo “Sils Maria” un altro ruolo con il quale forse liberarsi definitivamente della sua immagine legata alla saga di “Twilight”. Curioso semmai è notare come pur passando al centro dell’azione (in pratica è sempre presente), il suo personaggio confermi la lateralità di quello precedente in “Sils Maria”, all’ombra come allora di qualcuno: c’è perfino una sequenza in treno a ricalco, ma tutto il film è un controcanto al precedente capolavoro.
Una regia che osa (e meno male che c’è qualcuno che osa), attraversando impercettibilmente più volte il confine tra materiale e immateriale, visibile e invisibile: magnifico, al riguardo, tutto il sottofinale in hotel, di memoria lynchana, come straordinaria è la sequenza della vestizione, impeccabile omaggio a “Vertigo”, il cui erotismo trasgressivo (Maureen si libera di una propria paura/desiderio) divampa nell’implacabile geometria di interni asettici e fintamente rassicuranti. Film non facile, ma da non perdere.
Stelle: 4


MAL DI PIETRE: MA IL FILM FA PIU' MALE - Gabrielle (Marion Cotillard) sposa un uomo che non ama, dopo essere stata rifiutata da un professore. Finisce in una spa per curare un problema che mette a rischio la sua gravidanza, dove incontra un tenente reduce dalla guerra in Indocina (un improbabile Louis Garrel), con il quale avvia una disperata relazione.

Con “Mal di pietre” Nicole Garcia, in concorso l’anno scorso a Cannes, firma un melò tetro e autopunitivo (con un finale a sorpresa, che avrebbe meritato tuttavia ben altra soluzione), con un personaggio insopportabile e un manierismo didascalico di pura superficie. Cinema ammuffito, nonostante qualche provvidenziale ellissi, ma con troppi finali per una durata peraltro eccessiva (sfiora le 2 ore). In compenso si segnala una Cotillard generosa nel mostrare il proprio corpo.
Stelle: 1½ Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino