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«Quanto beve tuo figlio?». «Quanto beve tua figlia?». «Normale Quello che bevono gli altri! Perché?». La normalizzazione del bere nei giovani, persino nei minorenni, è pericolosa, perché copre con un'etichetta a torto rassicurante di "normalità" comportamenti distruttivi e, a volte, fatali.
Perché così tanti genitori, iper-preoccupati di difendere i figli a scuola a prescindere dal merito, non colgono la distruttività dell'uso di alcolici per le loro amate creature? Perché sembrano non accorgersi dei rischi tanto più seri quanto più si abbassa l'età di inizio, quanto più frequenti sono le sbronze e più alte le dosi di alcol assunte? Perché sembrano non sapere che l'alcol, a parità di dosi, ha effetti doppiamente più gravi e rapidi sul cervello delle ragazze? Sul totale dei ricoveri per abuso di alcol fino al coma etilico, quel 17.3%, di ragazze minorenni finite in Pronto Soccorso in Italia nel 2021, verso il 7.5% di maschi minorenni, non preoccupa nessuno? (dati 2023 dell'Istituto Superiore di Sanità). Molti lettori, nell'apprezzare l'articolo sull'errore di dare i taxi gratis a chi esca dalla discoteca ubriaco o con tasso alcolico incompatibile con una guida sicura, mi hanno chiesto di chiarire le conseguenze del bere. Qualche sabato sera in un Pronto Soccorso, o filmati sulle tragiche conseguenze di morti e feriti, potrebbero forse far riflettere quella parte di giovani (e di genitori) ancora capaci di interrogarsi sulle conseguenze delle loro azioni. Per tutti è importante conoscere i danni da alcol sul cervello: perché almeno non si dica più «non sapevo» o, peggio «bere è normale».
L'alcol inoltre altera il sonno, primo custode della salute mentale e fisica, e i neuroni del lobo limbico, aumentando la vulnerabilità ad ansia e depressione. E ha un effetto tossico sui neuroni dopaminergici, coinvolti in quattro sistemi cardinali:
1) La via appetitiva, che governa la motivazione ad agire, a fare, a conquistare, a migliorarsi, con crescente passività esistenziale;
2) Il sistema motorio, e la sua coordinazione, che usa la dopamina come neurotrasmettitore principale: quanti incidenti, moderati o gravi, sono dovuti anche a questo effetto poco considerato dell'alcol sul coordinamento motorio?
3) Il sistema corticale, che ottimizza il pensiero logico lineare, essenziale per ragionare bene;
4) L'ippocampo, area principe della memoria, dove la dopamina è sinergica con l'acetilcolina.
Con tutti questi danni, come si fa a sostenere che bere eccessivamente è normale? O che tutti l'abbiamo fatto? I dati nazionali e internazionali sono chiari. Il consumo di alcolici fra i giovani è aumentato per precocità e quantità soprattutto negli ultimi vent'anni, con un'impennata negli anni più recenti, così come il coinvolgimento delle donne, e delle giovani, nel bere compulsivo ad alte dosi. Normalizzarlo significa arrendersi alla fatalità di un disastro annunciato. Di quale prevenzione parliamo, se normalizziamo tutti i comportamenti pericolosi? Ancora più drammatici quando riguardano i giovani, per loro stessi e per il futuro del Paese. In positivo, dati recenti, anche sperimentali, indicano che l'attività fisica aerobica riduce lo stress ossidativo indotto a livello cerebrale dal bere compulsivo, offrendo un aiuto non farmacologico prezioso, in linea con i molti altri benefici dello sport (Antioxidants 2023). Più movimento salvavita, il mattino, all'aria aperta: per recuperare bioritmi alleati di salute, motivazione fattiva, ricompense sane e tanta gioia di vivere nei nostri ragazzi, prima che sia troppo tardi.
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