Al Trieste Science+Fiction Festival tra alieni, viaggi nel tempo e distopie

Al Trieste Science+Fiction Festival tra alieni, viaggi nel tempo e distopie
MAN DIVIDED di Max Kestner – Nel 2095 la Terra è sull’orlo della catastrofe definitiva. Gli oceani si...

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MAN DIVIDED di Max Kestner –
Nel 2095 la Terra è sull’orlo della catastrofe definitiva. Gli oceani si sono sollevati e la salinità dell’acqua ha reso invivibile la vita. Molte specie animali sono scomparse e l’umanità è quasi estinta. L’acqua dolce, unico rimedio, è introvabile. L’esperimento di uomini attrezzati per viaggiare nel tempo porta allo sdoppiamento corporeo di tali individui. Ma il tentiativo finisce fuori controllo e viene chiuso. Tuttavia, di nascosto, qualcuno tenta un ultimo viaggio. Algida, geometrica ed esistenziale rappresentazione sulla possibilità di rivedere e correggere la propria storia e quella dell’umanità, tra conflittualità con se stessi e il destino che incombe. A suo modo originale e, nella sua ovvia lentezza nordica, avvincente. Voto: 7. 
THE WITCH: PART 1. THE SUBVERSION di Park Hoon-jung
– Una giovane ragazza fugge da una struttura governativa, durante un massacro. Anni dopo vive tranquillamente in una famiglia che l’ha adottata dopo averla trovata moribonda nel bosco. Quando partecipa a un concorso canoro, compie un gesto inatteso: chi la stava ricercando da tempo, si rimette così nelle sue tracce. Il regista coreano descrive un mondo malvagio dove bambini vengono avviati a un processo di superpoteri come cavie, finito in breve fuori controllo, così da richiederne l’eliminazione. Inquietante, attraente e politico, il film descrive la battaglia per la sopravvivenza con un impeto travolgente, specie nella seconda parte, quando la mattanza esplode in tutto il suo carnevale. Il titolo non allude, a detta del regista, a una Part 2, anche se il finale del film lo farebbe sospettare. Voto: 7.
GO HOME – A CASA LORO di Luna Gualano
– Un gruppo di estrema destra manifesta la sua protesta davanti a un centro d’accoglienza per immigrati. Assaliti improvvisamente da zombi, uno di loro si rifugia all’interno e assieme ai clandestini organizza la resistenza. L’idea non è male, purtroppo naufragata tra una sceneggiatura zoppicante e una recitazione disarmante: il meglio sta all’inizio (nei titoli di testa, che sembrano annunciare tutt’altro film) e alla fine, con una scena politicamente e moralmente forte. Ma per il resto, pur valutando la precarietà dei mezzi, è dozzinale. Voto: 3.
CALLING ALL EARTHLINGS di Jonathan Berman
– La vita e soprattutto la morte (sospetta) di George Van Tassel, sorvegliato anche dall’Fbi per le sue teorie ufologhe collegate con le discusse teorie di Nikola Tesla, in un documentario più interessante che avvincente, che porta a conoscere un personaggio poco conosciuto dalle nostre parti. Tuttavia il regista manca completamente l’obiettivo politico, concentrando il lavoro più sugli aspetti, anche folkloristici, della caccia all’alieno, che non sulle ombre che hanno portato Van Tassel a essere probabilmente eliminato. Voto: 5.
FREAKS di Zach Lipovsky e Adam Stein
– La piccola Chloe vive rinchiusa in una casa con il padre, che le proibisce di uscire perché fuori ci sono le persone cattive. Conosciuto un gelataio, che la lusinga a uscire, Chloe entra in contatto con il mondo esterno, a caccia anche di una mamma che non c’è più. Un costipato, ripetitivo e per almeno un’ora abbastanza noioso racconta sulla genitorialità e senso di colpa, che esplode nel finale in un’avventurosa sarabanda di situazioni fuori controllo, dove la realtà si libera definitivamente di ogni comprensione e trovare la libertà costa caro. Voto: 6.

THE DARK di Justin P. Lange e Klemens Hufnagl
– Una zombi adolescente che vive nel bosco in un casa malsana, uccide un ricercato dalla polizia, che ha invaso la sua zona. Nel bagagliaio della sua auto trova un ragazzo, i cui occhi sono chiusi da una membrana che lo rende cieco. Una storia semplice di soprusi e violenze, di vendetta e di liberazione, che riesce a dare un’intensa umanità ai giovani protagonisti, entrambi provati dal rapporto con il mondo dei grandi: un coming of age cupo e disperato, che trova una possibilità di uscire dalle tenebre.
Voto: 7.
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Il Gazzettino