A Venezia con l'Accademia Italiana della Cucina: saperi e sapori

A Venezia con l'Accademia Italiana della Cucina: saperi e sapori
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Piccola, bruna (con cenni d’argento spruzzati sui capelli dal tempo che non è più giovanissimo), disponibile al sorriso ma non sempre, più gentile che cordiale, disposta a riconoscere i meriti  senza smancerie. Sincera  in tutte le situazioni, diretta, non ama gli artifici, pratica l’umiltà degli intelligenti, quella che scaturisce da una dignità che mai viene meno. E’ colta, appassionata del sapere che per tanti anni ha regalato ai suoi allievi  quando – insegnante di lettere – sapeva esigere il rispetto della qualità. Sto parlando di Rosa Maria Lo Torto, presidente apprezzatissima della Delegazione veneziana dell’Accademia Italiana della Cucina.

Presente ovunque l’informazione gastronomica di qualità lo esiga senza far rumore, senza exploit invasivi, attenta e partecipe di tutto quanto scaturisce de una cultura del cibo che nelle sue relazioni ha saputo portare ad alti livelli di qualità pur restando ancorata (“non arroccata “– precisa) al piacere della tradizione, valorizzando di volta in volta antiche ricette,  consuetudini alimentari che caratterizzano la nostra regione, saperi  e sapori che in ogni appuntamento dedicato ha fatto raccontare da personaggi di autentica “educazione gastronomica”. Ecco,  Rosa Maria Lo Torto , quando racconta le ragioni di un evento organizzato,  sa trasmettere il piacere della riscoperta – a volte della scoperta – di qualche segreto di cucina rinchiuso in ricette trasmesse oralmente da secoli di scienza del  cibo.
 “Diciamo sì all’innovazione  - ha detto la presidente in una recente intervista - - ma con un sapere nell’ambito della cucina che si sviluppi su basi storiche e di studi. “
L’ultimo  appuntamento,  in ordine di tempo,  è stato venerdì 7 settembre, a Venezia, in Palazzo Franchetti, per la consegna dei Premi  intitolati a due personaggi della cultura gastronomica:  lo  studioso Dino Villani   e lo storico della cucina Massimo Alberini. I premi sono stati assegnati ai biscotti “buranelli” firmati Palmisano di Burano,  a Rosa Salva, pasticceria  veneziana di qualità che  fonda le sue  radici  nel IX secolo  (nel 1870 la cronaca registra già un antenato di Rosa Salva specializzato nel catering!).  

A illustrare  l’evento che si è concluso con un pubblico di qualità nel giardino dio Palazzo Franchetti, sono intervenuti Dino Villani  (nipote omonimo dello studioso), Michela Dal Borgo (che ha tracciato un ritratto di Massimo Alberini), Marino Niola e la consorte Elisabetta Moro con un affondo sull’artigianato alimentare e il suo peso nel made in Italy.
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Il Gazzettino