Dopo i ripetuti inseguimenti a mamma orsa con cuccioli o a cervi che stazionano nei centri abitati, l’uomo mette in atto altri comportamenti sbagliati. E’ il caso di...
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Dai boschi al mare, orso bruno a spasso tra i vigneti di Ortona
Succede nel Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, soprattutto nelle vacanze di Ferragosto e sulle arterie principali che collegano i paesi di Villetta Barrea, Civitella Alfedena, Opi e Pescasseroli. L’ente Pnalm invita i turisti a un comportamento corretto spiegando che «quello che per noi è cibo, può trasformarsi per loro in veleno». Sono numerosi ii visitatori attratti da volpi che si appostano in prossimità delle strade dell’area protetta. Tuttavia, la maggior parte delle persone, pensa di fare una buona azione nei confronti di un animale che ai loro occhi, sembra trovarsi in difficoltà e quindi elemosina cibo. «Ma non è assolutamente così – si legge nella nota del Pnalm - Le volpi sono animali selvatici e non necessitano del nostro aiuto per alimentarsi. La natura mette a loro disposizione una quantità più che abbondante di cibo. Se si fermano a bordo strada è semplicemente perché per loro ottenere cibo per mano di un umano è sicuramente meno dispendioso e faticoso rispetto al procacciarselo cacciando. La cosa più importante da comprendere, è che dare da mangiare a una volpe, oltre che inutile è anche dannoso».
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Per il Parco si dà un messaggio sbagliato a chi in quel momento osserva. «Abbiamo visto donare di tutto – continua il Parco - dal salame piccante ai biscotti al cioccolato, ai crackers con la maionese. Questi alimenti possono provocare serie malattie agli animali. Un animale che si abitua all’uomo e che non percepisce più la strada come fonte di pericolo, finirà, con molta probabilità, con l’essere investito. Il nostro comportamento e le nostre attitudini contano. Un animale selvatico non è un animale domestico, non deve essere trattato come tale e per vivere non ha bisogno di noi».
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Il Gazzettino