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A Recoaro Terme, multe salate per i proprietari di cani che abbaiano, seppur prolungatamente e costantemente. Almeno stando a un'ordinanza emessa dal sindaco Armando Cunegato che sta facendo discutere sia i tanti proprietari di cani, che tra gli amministratori locali e le associazioni di difesa degli animali con la diatriba che ormai ha superato i confini regionali. Già, perché il testo in questione non solo vieta e sanziona quando il cane disturba la quiete pubblica, già previsto dalla normativa penale ma, come recita il testo, ordina a tutti i proprietari di cani, «di adottare le misure e sistemi educativi o altri strumenti educativi ritenuti idonei per una pacifica convivenza evitando che il cane manifesti un prolungato e costante abbaiare» non specificando neppure se questo abbaiare si intende di giorno o di notte, cosa che la renderebbe valida per tutto l'arco delle 24 ore anche se successivamente chiede di prendere tutte le «cautele necessarie del caso prevenendo le possibili cause di agitazione e di eccitazione dell'animale soprattutto nelle ore notturne». E chi sgarra o meglio, chi non riesce a tenere sotto controllo il cane, «è punito con la sanzione amministrativa da 25 a 500 euro nella fattispecie stabilita in 100 euro».
Le prescrizioni
La norma locale ha fatto subito scoppiare le polemiche innanzitutto perché una cosa è vietare di disturbare la quiete pubblica cosa che tranne casi straordinari avviene nelle ore notturne, un'altra è quella di vietare che i cani abbaino, visto che si tratta della loro forma di comunicazione ed espressione.
A leggere attentamente la norma, effettivamente il sindaco, dopo aver stabilito il primato del benessere umano su quello animale, scrivendo «di ritenere la qualità della vita umana imprescindibile rispetto a quella degli animali» chiarisce che questi ultimi «dovranno essere rispettati, accuditi, tenuti in considerazione con la dovuta attenzione». E poi vietando «qualsiasi azione che possa nuocere al benessere degli animali. Di tenere gli animali in spazi angusti e/o privi dell'acqua o del cibo necessario o sottoporli a variazioni termiche o rigori climatici tali da nuocere alla loro salute e di tenerli in isolamento e/o in condizioni di impossibile controllo quotidiano (diurno e notturno) del loro stato di salute o privarli dei necessari contatti sociali». Infine l'ordinanza consiglia di adottare «corsi di addestramento anti abbaio secondo le teorie del condizionamento» e solo in caso di insuccesso di ricorrere a dispositivi anti abbaio «assolutamente innocui che non producono stress e non comportano nessun rischio di scottatura o dolore per l'animale». Ma sono pochi a credere che la maggior parte dei padroni di cani ricorreranno a questi giusti sistemi e alla fine a farne le spese potrebbero essere solo gli animali.
Il Gazzettino