Nei boschi di Asiago spunta la salamadra più rara

Nei boschi di Asiago spunta la salamadra più rara
Nell'estate di due anni fa, intorno al programma di disboscamento del Bosco del Dosso tra i Comuni di Gallio e Asiago, era scoppiata una grossa polemica che aveva anche...

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Nell'estate di due anni fa, intorno al programma di disboscamento del Bosco del Dosso tra i Comuni di Gallio e Asiago, era scoppiata una grossa polemica che aveva anche portato l'eurodeputato dell'IdV Andrea Zanoni a presentare un esposto alle autorità competenti per il pericolo che questo tipo di azione, in realtà di routine, avrebbe comportato per la sopravvivenza in loco della Salamandra Aurora.




Si tratta di un piccolo anfibio esclusivo dell'Altopiano dei Sette Comuni, osservato per la prima volta proprio in quest'area boschiva dove tuttora ha il suo habitat naturale.



«Gli interventi di abbattimento e disboscamento - avevano denunciato gli esperti - hanno un grave impatto sull'habitat degli esemplari di Salamandra Aurora che non solo sono rari, ma anche di elevata importanza conservazionistica».



Questo anfibio è infatti annoverato tra gli animali a priorità di conservazione a livello comunitario. In particolare, secondo l'apposita direttiva sono vietati qualsiasi forma di cattura o uccisione deliberata delle specie animali oggetto di tutela e il deterioramento o la distruzione dei siti di riproduzione o delle aree di riposo.



Sempre in base alla direttiva è necessario adottare azioni di prevenzione e/o di riparazione del danno ambientale su specie e habitat naturali protetti. La legge regionale n. 1/2007, inoltre, vieta espressamente l'apertura di nuove piste forestali ed il transito con mezzi meccanici nelle stazioni di presenza di Salamandra atra aurorae.



A due anni dall'allarme lanciato in primis dal ricercatore Enrico Romanazzi, certo non ci si è dimenticati di queste preziose salamandre e si continua a lavorare per garantire la loro salvaguardia cercando però di coniugarla con la necessaria gestione del territorio.



«Nei mesi scorsi - spiega Enrico Romanazzi - è stata attivata a tal fine una convenzione tra Regione Veneto e Università di Padova (Dipartimento di Biologia e Tesaf, Territorio e Sistemi Agro Forestali). Sono in corso i rilievi effettuati da ricercatori dei due Dipartimenti dell'Università di Padova in collaborazione con gli Enti locali e in particolare il Comune di Asiago, che ha messo a disposizione allo scopo l'area boschiva dove per la prima volta sono stati osservati questi animali».



Su alcuni alberi sarà effettuato un prelievo di legname nei mesi invernali, quando le salamandre sono in letargo sotto terra, e saranno valutate l'anno successivo le eventuali conseguenze sugli animali presenti e sul loro habitat. In questo modo si potranno individuare metodi e tempi adatti per effettuare i lavori forestali senza rischi per le salamandre. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino