Tagliano le orecchie al cane per vincere il concorso di bellezza, a processo padrone e veterinario

Tagliano le orecchie al cane per vincere il concorso di bellezza, a processo padrone e veterinario
Con l’accusa di maltrattamento di animali, in particolare per aver cagionato lesioni senza necessità, si profila un processo per il padrone di un american...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Con l’accusa di maltrattamento di animali, in particolare per aver cagionato lesioni senza necessità, si profila un processo per il padrone di un american staffordshire terrier e di un veterinario finiti sotto inchiesta a Milano per aver tagliato i lobi delle orecchie al cane. Apparentemente per una ragione sanitaria ma in realtà, secondo la procura, per motivi estetici: gli esemplari con tale amputazione vietata dalla legge hanno buone chances di vincere i concorsi di bellezza.


OPERAZIONE DOLOROSA

Il pm Mura Ripamonti ha chiuso le indagini nei confronti del veterinario, con studio sui Navigli ma residente a Pavia, e del padrone del cane, un avvocato di 36 anni milanese, in vista del rinvio a giudizio dei due per citazione diretta. L’inchiesta è una tranche di quella avviata a Reggio Emilia - sono stati trasmessi gli atti nel capoluogo lombardo - avviata in seguito ad un controllo della Asl durante il concorso «Golden Edition Show» che si è svolto a febbraio 2017 a Scandiano, sulle colline emiliane. Nell’ispezione furono scoperti sedici cani, prevalentemente pittbull e american stafforshire terrier, con le orecchie mozzate e per uno dei casi la competenza era appunto di Milano. Il veterinario, nell’interrogatorio, ha messo a verbale di aver praticato una «conchetomia terapeutica» nel 2014, quando il cane era piccolo, poiché alla visita «si palesava una parte di cancrena sulla parete distale di entrambi i padiglioni auricolari» dell’allora cucciolo. Il cagnolino, è stata la spiegazione del padrone quando si è recato nel suo ambulatorio, qualche giorno prima si era ferito dopo essersi «infilato in un roveto» e a nulla erano servite le medicazioni alle orecchie effettuate a casa. Una versione alla quale il pm non ha creduto. La procedura di asportazione del padiglione auricolare, detta conchetomia, oltre a essere particolarmente dolorosa e ad arrecare gravi danni ai cani che la subiscono, è vietata dalla legge. Alcuni veterinari tuttavia aggirano il divieto adducendo ragioni sanitarie.
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino