Lo squalo bianco sta scomparendo dalle acque del Sudafrica. Gli studiosi: «Colpa del fish & chips»

Un grande squalo bianco a caccia di otarie in Sudafrica (immagine di Remo Sabatini)
Sono lontani i tempi nei quali, come illustrato nella foto che pubblichiamo, i grandi squali bianchi cacciavano nelle acque dell'Atlantico della False Bay, in Sudafrica. La...

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Sono lontani i tempi nei quali, come illustrato nella foto che pubblichiamo, i grandi squali bianchi cacciavano nelle acque dell'Atlantico della False Bay, in Sudafrica. La località infatti, assieme ad altre aree da sempre note per la presenza dei grandi predatori, come Gansbaai, da qualche anno non fa che registrare soltanto qualche sporadico passaggio del più temuto fra gli squali. Eppure, già dal lontano 1996, quelle acque erano note per l'alto numero di squali bianchi che le popolavano. Tanto che, a partire dal 2010, i più noti documentari dedicati al "grande bianco" sarebbero stati girati proprio laggiù.


Squalo seviziato e ucciso sulla spiaggia fra le risate dei turisti Video

Poi, improvvisamente, di quegli squali si sarebbero perse le tracce. Cosa poteva essere successo? La presenza occasionale delle orche, unico predatore naturale dei grandi squali, poteva rappresentare una risposta ma non la sola. Doveva esserci dell'altro. Qualcosa di così grave da aver allontanato, se non ucciso, una intera popolazione di squali. E quel qualcos'altro, per quanto assurdo possa sembrare, si chiama Flake'n Chips. Sì, un banale piatto a base di pesce e patatine, ha fatto sparire gli squali dalla quasi totalità delle coste sudafricane. A confermare quanto ipotizzato da tempo da ricercatori come Enrico Gennari di Oceans Research, anche sulle pagine di questo giornale, un team di studiosi e conservazionisti tra i quali lo stesso Gennari e Chris Fallows di Apex, che ha filmato diverse di quelle barche di pescatori armate con lunghe lenze di profondità e grossi ami da squali che stanno letteralmente ripulendo i fondali, tirando a bordo migliaia e migliaia di squali e squaletti.
 


Togliendo, di fatto, buona parte del nutrimento alle specie più grandi come lo squalo bianco. Il pescato, come documentato dal reportage di Carte Blanche, finisce nei ristoranti e fast food, anche e soprattutto australiani dove, al costo medio di 13 dollari, porzionato e fritto, viene servito insieme alle patatine. Così, mentre le immagini della strage fanno il giro del mondo, partono le petizioni indirizzate al governo sudafricano così che possa mettere fine al più presto a questo tipo di pesca irrispettosa dell'ambiente marino prima che sia troppo tardi. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino