OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Paladina degli animali rischia di essere investita dalle auto, ma riesce a salvare una poiana ferita, rimasta immobilesotto choc sull’ex statale Sublacense nel territorio del Comune di Subiaco. Poi la consegna ai rangers del Parco dei Simbruini: il magnifico rapace presto tornerà a volare. L’impresa è riuscita ad una donna, che lavora come impiegata all’Acea.
La signora ha sfidato le auto che sfrecciavano sulla Sublacense e ha salvato una splendida poiana.
A salvarla la signora Emanuela, dipendente Acea: "Mentre guidavo – racconta Emanuela - ho visto sulla strada questo grande e bellissimo volatile che era immobile sull'asfalto. Mi sono fermata ma c’era molto traffico e sono dovuta ripartire, un pullman ha rischiato di schiacciarla per fortuna è riuscito ad evitarla. Sono tornata indietro e l’animale era sempre al suo posto immobile, sono riuscita a prenderlo e mi sono accorta che era vivo. L’ho avvolto in una giacca e l’ho messo in auto. Poi ho chiamato il direttore del Parco regionale dei Monti Simbruini che conosco e ho raccontato la storia. Mi ha detto di portare la Poiana alla sede del Parco di Subiaco, dove i guardia parco l’hanno presa in custodia e portata alla Lipu di Roma per le necessarie cure. Ho sfidato il traffico ma ne valeva la pena, il volatile era troppo bello".
Rammarica il fatto che solo lei, fra i tanti automobilisti, abbia sentito l'esigenza di fermarsi per salvare l'animale.
Dal centro recupero della fauna selvatica di Roma arrivano notizie rassicuranti sulle condizioni della Poiana: "Non ha nulla di rotto – dice Carlo Di Cosmo direttore del Parco dei Simburini – molto probabilmente nel cacciare un animale a bordo strada è stata toccata da qualche auto ed era rimasta un po' stordita ma è in buone condizione e presto dopo le cure verrà rimessa in libertà nell’area Parco". Nel Parco dei Monti Simbruini non è il primo rapace che viene salvato, curato e rimesso in libertà. Nel 2020 è toccato ha un Greppio e poi ad un Falco Pellegrino che è stato radiocollato e si conoscono i suoi spostamenti. Niente da fare invece per un “Airone Cenerino” rimasto ucciso dai pallini di un bracconiere, purtroppo, mai identificato.
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino