La migrazione degli ibis: dal Nordest alle Eolie

Gli ibis in volo al tramonto
FAGAGNA (Udine) - Una parte degli ibis eremita ospitati nel centro di ricerca e di reintroduzione dell’Oasi dei Quadris, gestita dal Comune di Fagagna,...

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FAGAGNA (Udine) - Una parte degli ibis eremita ospitati nel centro di ricerca e di reintroduzione dell’Oasi dei Quadris, gestita dal Comune di Fagagna, dall'Associazione Amici dell'Oasi e dall'Università di Udine, ha abbandonato in queste settimane di inizio autunno il sito friulano per muoversi a sud, giungendo fino in Calabria, in Campania ed in Sicilia.


Creare nuove colonie
Questo viaggio rapprsenta un grande successo, anche se ecologicamente molto costoso, del progetto avviato a Fagagna. La specie è oggetto, infatti, di alcuni progetti di studio e di reintroduzione a livello europeo che vogliono costituire nuove colonie in natura dove la specie si è estinta e far sì che la specie rifaccia gli antichi processi migratori che la conducevano fino in Africa e nella penisola arabica. 
 

Un viaggio che può essere fatale 
Purtroppo questa migrazione, che ha interessato un gruppo di oltre una ventina di giovani nati nell’anno, tra cui anche alcuni individui che hanno ricevuto un imprinting, è morta per folgorazione: un esemplare è morto sul colpo e l’altro è morto nel Centro Recupero animali selvatici di Catanzaro. Altri due ibis sono stati feriti, uno dei quali colpito all’ala con arma da fuoco.

Fino all'arcipelago delle Eolie
Gli ibis dell’Oasi dei Quadris giunti in Calabria sono una quindicina. Altri tre sono stati avvistati e filmati dai birdwatchers siciliani ad Alicudi, l'isola appartenente all'arcipelago delle Eolie, ed è possibile che anche loro facciano parte di questo gruppo. In questo caso non vi è la certezza perché le immagini non mostrano chiaramente gli anelli identificativi alle zampe dei volatili.

La collaborazione con altri enti 
In questo momento i volontari dell'Oasi, con il supporto dei veterinari dell'Università di Udine e degli ispettori della Stazione Forestale di Coseano, sono in contatto con le associazioni e università locali e con Pierpaolo Storino e Domenico Bevacqua della Stazione ornitologica calabrese per seguire il destino di questi esemplari e, per i due che sono stati recuperati feriti, per il loro trasferimento in Friuli. 
 
Dove vive l'ibis?
L’ibis eremita in natura è presente allo stato naturale in Marocco e in altri siti, dove dipende parzialmente dall'uomo, ovvero in Turchia, Austria, Spagna e Italia. Probabilmente questa specie, che frequenta zone aperte e nidifica su pareti rocciose, era un tempo, fino al diciassettesimo secolo, diffusa in molti paesi europei per poi velocemente estinguersi in tutte le aree europee e sopravvivendo solo in alcuni siti nel Nord Africa e nel Medio Oriente.  

L'estinzione
Gli esemplari delle zone a nord, ma anche le popolazioni siriane, migravano verso alcune zone dell'Africa e della penisola arabica. L'estinzione dell’ibis eremita in Europa e la sua assenza in natura ha di fatto interrotto il processo, anche in parte culturale, che prevedeva la migrazione anno dopo anno.  

L'Oasi dei Quadris 

L'associazione Amici dell'Oasi, il Comune di Fagagna, l'Università di Udine e l'Istituto Konrad Lorenz di Grünau (Austria) sono impegnati in un programma di ricerca e di divulgazione su questa e altre specie tra le quali la cicogna bianca, che mira a ristabilire delle colonie naturali e seminaturali, studiarne comportamenti e caratteristiche e divulgarne il loro valore ecologico e culturale. Questi programmi di ricerca e collaborazione nei prossimi anni interesseranno anche alcuni paesi  del Medio Oriente e del Magreb Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino