TREVISO - A Sant'Elena di Silea alcuni residenti se li sono ritrovati a spasso in giardino. Anche in città, soprattutto nei quartieri più periferici, i...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Questa specie di gamberi d'acqua dolce è invece un vero e proprio disastro per l'ecosistema: distrugge e mangia praticamente tutto quello che trova, dalle larve alle uova di altre specie ittiche alle erbe acquatiche. E le sue scorribande notturne, sopratutto nelle sere piovose, servono a colonizzare nuovi territori. «Non credo molto alle campagne di contenimento di cui si parla tanto - spiega Francesco Mezzavilla, presidente della Società trevigiana di scienza naturali - in genere per limitarne il numero si cerca di catturarne il più alto numero possibile dai fossi. Ma non si riesce a prenderli mai tutti e una femmina è in grado di deporre 500 uova alla volta. Di conseguenza, tempo qualche mese, e la situazione torna come prima o quasi». Una delle conseguenze, in termini ambientali, è la progressiva scomparsa del gambero di fiume: «Questo tipo di gambero è nostrano - continua Mezzavilla - ma ormai si sta estinguendo proprio per la concorrenza spietata del gambero della Louisiana. È un peccato perché si tratta di un importante indicatore ambientale destinato a scomparire. Ma bisognava pensarci prima: il gambero della Louisiana ha cominciato la sua colonizzazione una decina di anni fa: le larve si attaccano alle zampe degli uccelli acquatici e arrivano in ogni angolo». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino