Una foto straziante. E' stata scattata in un macello. Una capra ha appena partorito il suo piccolo mentre aspettava di...
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Una capra ha appena partorito il suo piccolo mentre aspettava di essere uccisa. Si legge il terrore negli occhi di quel cucciolo che sembra già capire e persino sentire l'odore della morte. Impietrito. Rassegnato. Abbandonato. Inerme.
Non si sa che fine abbia fatto quel piccoletto, mentre è certo che sua madre e la sua famiglia sono stati uccisi e fatti a pezzi. Per finire sulle tavole dei consumatori.
Lo scatto di Animal Amnesty non ha certo la pretesa di trasformare tutti coloro che lo guardano in vegetariani convinti. Naturalmente ciascuno resta l'artefice consapevole delle proprie scelte. Quel piccolo sfortunato però, vuol ricordare a tutti che non esistono prosciutti, ma maiali, non esistono bistecche, ma mucche, non esistono petti e cosce, ma polli. Sono tutti esseri viventi. Senzienti. Non cibo e basta. Soffrono, gioiscono e hanno paura esattamente come noi. Pensiamoci. Sempre. Ma soprattutto pensiamoci in questi giorni che precedono la Pasqua: ogni anno in Italia sono 4 milioni gli agnelli uccisi, cuccioli di poco più di un mese di vita, separati dall'intimo legame con le loro madri, maltrattati, marchiati e trasportati verso un orrendo destino. Una strage nel nome di un'assurda tradizione. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino