Famiglia assediata da dieci cinghiali, polemica sulla sicurezza

Famiglia assediata da dieci cinghiali, polemica sulla sicurezza
Un'allegra famigliola di cinghiali che banchetta sotto casa. È l'inaspettata visita che hanno ricevuto alcuni residenti di via don Felice Piccirilli, a Vasto, in...

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Un'allegra famigliola di cinghiali che banchetta sotto casa. È l'inaspettata visita che hanno ricevuto alcuni residenti di via don Felice Piccirilli, a Vasto, in località Incoronata domenica mattina. «È una situazione che va avanti da almeno 20 giorni – racconta la proprietaria di casa – Domenica mattina eravamo in giardino e stavamo dipingendo la ringhiera quando abbiamo sentito grugnire. Ci siamo girati e li abbiamo visti: erano almeno dieci. Se il cancello fosse stato aperto, sarebbero entrati. Ci sono zone in cui la recinzione non c'è e, quindi, ci aspettiamo di vederceli in casa nel prossimo futuro. Non so se ci siano adeguate soluzioni diverse dall'abbattimento, ma ormai sono troppi».


Il gruppo di ungulati andava dagli esemplari più piccoli e ancora striati a quelli adulti tutti intenti a scavare il terreno alla ricerca di qualcosa da mangiare. La ragazza ha ripreso la scena con il cellulare e all'arrivo del marito gli animali sono fuggiti. La presenza dei cinghiali è ormai cosa nota e se prima questi grossi mammiferi selvatici si potevano osservare solo dal tramonto in poi, ora non c'è una distinzione oraria. Via Incoronata è una delle zone dove gli incontri possono avvenire più facilmente; il vallone colpito dall'incendio innescato dai fuochi d'artificio una settimana fa è un rifugio ideale.

Avvistamenti e incidenti sono però all'ordine del giorno. Basti pensare alla famosa Punta Aderci, giorni fa qui è stata segnalata una mandria da una 50ina di esemplari. Le conseguenze di questa convivenza forzata sono nella migliore delle ipotesi la devastazione di interi campi coltivati, nella peggiore incidenti e danni a mezzi e, ancora peggio, persone. Il problema è comune anche nell'entroterra: qui tre sindaci (di Gissi, San Buono e Furci) hanno chiesto l'apertura alla caccia delle riserve naturali ora serbatoio incontrollato in cui i cinghiali possono proliferare. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino