«Ci ha resi felici»: coppia lascia l'eredità al cagnolino

«Ci ha resi felici»: coppia lascia l'eredità al cagnolino
PORDENONE - «Quando né io né mio marito ci saremo più, vorremmo che la nostra eredità finisse ai nostri cagnolini». È questa la...

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PORDENONE - «Quando né io né mio marito ci saremo più, vorremmo che la nostra eredità finisse ai nostri cagnolini». È questa la richiesta che un notaio di Pordenone si è sentito fare da una coppia che risiede in città e che ha pensato di programmare un futuro tranquillo per quelle creature che stanno allietando le loro vite.


Il notaio è Francesco Simoncini, presidente della Consulta dei notai del Friuli Occidentale, che ha ammesso che questa cultura del lascito ad un animale di affezione si sta diffondendo sempre più. Le città come Milano e Roma hanno fatto da apripista ma a Pordenone, nel giro di pochi mesi, i numeri sono in crescita. «Alcuni casi li ho trattati personalmente - anticipa Simoncini -, altri sono stati presi in carico da colleghi. E non c'è di che meravigliarsi: ognuno di noi può decidere a chi lasciare, una volta passato a miglior vita, la propria eredità. Che siano poche migliaia o milioni di euro. C'è da tenere presente, tuttavia, che in Italia, a differenza che in altri Paesi, l'ordinamento giuridico non prevede la nomina di un animale come erede diretto (non viene infatti riconosciuto come soggetto giuridico, ndr). Per questo deve essere nominato un esecutore testamentario, che può essere anche un amico o un parente, che dovrà assicurarsi che il patrimonio del defunto venga destinato alle esigenze dell'animale. E alla morte del cane piuttosto che del gatto? Se resta qualcosa dell'eredità, questa andrà ad associazioni e fondazioni che si occupano di animali»...
 
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Il Gazzettino