Quando i volontari l'hanno vista per la prima volta Denali, un cane randagio destinato all'abbattimento, era rinchiusa nella cella di un rifugio e aspettava solo di essere...
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"Non riesco a spiegare quanto è stato devastante il suo arrivo in clinica - ha raccontato il volontario. Era così impotente, nei suoi occhi impauriti si leggeva che aveva ricevuto nient'altro che dolore e maltrattamenti da parte degli esseri umani".
Una volta nel centro specializzato, Denali è stata sottoposta a dei test più accurati per stabilire la natura della sua protuberanza, e già al tatto era evidente non si trattasse di un tumore, poiché aveva una consistenza morbida, segno della presenza all'interno di un liquido. Grazie a una radiografia e una TAC, il quadro clinico del cane è stato più chiaro: Denali era stata colpita dai pallini di un fucile da caccia. Messa al muro e impallinata con colpi non abbastanza grandi da uccidere un animale della sua taglia, ma abbastanza per farla soffrire.
Uno dei proiettili ha colpito la ghiandola salivare del cane, bloccando il rilascio di saliva che si è però andato ad accumulare sul collo di Denali. Grazie all'intervento finanziato dalle donazioni degli amanti degli animali, oggi Denali non solo è guarita, ma ha trovato anche una famiglia amorevole.
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Il Gazzettino