Strage di delfini nelle acque di Taiji in Giappone: uccisi decine di esemplari e un cucciolo rapito

Nuova strage di delfini in Giappone con un cucciolo rapito. (immagini pubblicate da Ric O'Barry's Dolphin Project su Fb)
L'orrore è tornato in scena nelle acque di Taiji in Giappone. La baia, tristemente nota per la tradizionale caccia ai delfini, nelle scorse ore è tornata a...

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L'orrore è tornato in scena nelle acque di Taiji in Giappone. La baia, tristemente nota per la tradizionale caccia ai delfini, nelle scorse ore è tornata a tingersi di rosso quando i cacciatori, a bordo delle loro piccole imbarcazioni, hanno intercettato un pod (branco) di circa 55 stenelle striate. Accerchiate, le stenelle in preda al panico, sono state sospinte all'interno della piccola baia dove è iniziato il massacro.



"Molti esemplari sono stati colpiti direttamente dai cacciatori, altri, in cerca di una disperata via di fuga, sono finiti contro le rocce mentre l'acqua della baia cominciava a tingersi di rosso".

La drammatica ricostruzione della strage, pubblicata dalla Ric O' Barry's Dolphin Project, l'organizzazione che da anni segue le tristi vicende dellla caccia ai delfini nella baia è terribile. Scene che, come illustrato dalle immagini che pubblichiamo, documentano gli innumerevoli tentativi di fuga dei delfini che, ormai, nuotavano nel loro stesso sangue. Tuttavia, per quanto incredibile possa sembrare, non sarebbe finita lì.


Sì perché, mentre le stenelle venivano uccise una ad una, qualcuno si era accorto di uno splendido cucciolo che, se risparmiato, avrebbe potuto fruttare un bel po' di soldi. I cuccioli, questo è uno dei motivi della caccia, vengono addestrati immediatamente e rivenduti ai delfinari per cifre da capogiro che possono arrivare a superare i centomila euro. Così, quella caccia che era iniziata come la solita strage, si è conclusa con il rapimento del piccolo che, presto, potrebbe fare bella mostra di sè negli acquari dove, tra un popcorn e una piroetta, si rimarrà incantati da tanta dolcezza e agilità. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino