Cina, lo spietato "Zero Covid": animali domestici uccisi dopo la quarantena del proprietario

La rigida politica inaugurata dal governo cinese ha provocato forti proteste da parte dei cittadini

Cina, lo spietato "Zero Covid": animali domestici uccisi dopo la quarantena del proprietario
Rientrare dalla quarantena da Covid e non trovare più gli amati animali domestici a casa. È questo l’incubo che stanno vivendo alcuni cittadini in Cina, che...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Rientrare dalla quarantena da Covid e non trovare più gli amati animali domestici a casa. È questo l’incubo che stanno vivendo alcuni cittadini in Cina, che non hanno ritrovato nella loro abitazione l'amato amico a quattro zampe al ritorno dalla quarantena perché soppresso senza autorizzazione dalle autorità sanitarie, convinte che il virus possa essere trasmesso da animale a uomo.

 

Cina, animali domestici uccisi dopo la quarantena del proprietario

La politica “Zero Covid” inaugurata dal governo cinese per evitare la diffusione del virus sta mietendo vittime fra gli animali domestici. Alcuni proprietari infatti non hanno ritrovato i loro cuccioli a casa al ritorno della quarantena perché il governo, senza autorizzazione alcuna, li aveva soppressi. Le testimonianze sui social sono molteplici e le voci di protesta si moltiplicano. Una residente della città di Chengdu, come spiega l’Huffpost, ha fatto sapere sulla piattaforma social media Xiaohongshu che i suoi gatti sono stati uccisi dalle autorità sanitarie locali dopo che lei è stata obbligata a traferirsi per fare la quarantena. Gli operatori dal canto loro cercano invece di difendere l’iniziativa del governo, sostenendo che in mancanza di cure (ma qui mancano anche le prove scientifiche dell’effettiva possibilità di contagio) l’unica possibilità è sopprimere gli amici a quattro zampe. Circolano sulla rete però, sfuggite alla censura, parecchie petizioni di proprietari di animali domestici che cercano di chiedere ai governi locali un trattamento meno severo, chiedendosi tra l'altro se il comportamento adottato sia legale. Le legge infatti permette l’abbattimento del bestiame infetto, ma cane e gatti non rientrano nella categoria “bestiame”. La reazione dei proprietari di animali sembra accodarsi alle protesta generale che serpeggia nella popolazione per la rigida politica “Zero Covid” inaugurata dalle autorità, che conta su improvvise limitazioni della libertà con conseguente denuncia penale per chi contravviene alle norme.

Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino